Gaza lancia 250 razzi per difendersi ma (come sempre) muoiono i palestinesi
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Gaza lancia 250 razzi per difendersi ma (come sempre) muoiono i palestinesi

Nella notte ci sono stati anche nuovi scontri a Gerusalemme est tra manifestanti palestinesi e la polizia israeliana. Raid israeliani hanno colpito 130 obiettivi militari. I feriti sono oltre 65.

Scontri a Gerusalemme tra palestinesi e israeliani
Scontri a Gerusalemme tra palestinesi e israeliani
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11 Maggio 2021 - 08.12


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Sono giorni di grande tensione dopo la battaglia sulla Spianata delle Moschee. Lo scontro si è trasformata in un conflitto aperto con Gaza dopo l’ultimatum di Hamas a Israele.

Nelle ore successive alla scadenza, più di 250 razzi, secondo l’esercito israeliano, sono partiti da Gaza verso Gerusalemme. “E’ una risposta – ha rivendicato Hamas – all’aggressione e ai crimini contro la Città Santa e alle prevaricazioni contro il nostro popolo nel rione di Sheikh Jarrah e nella moschea al-Aqsa”.

Immediata la risposta di Israele che ha colpito 130 obiettivi militari a Gaza uccidendo, secondo il portavoce militare, tre miliziani. Mentre il ministero della Sanità di Hamas a Gaza ha parlato di venti persone uccise nel nord della Striscia e tra questi anche 9 bambini. L’esercito israeliano non ha confermato.

La battaglia sulla Spianta delle Moschee La situazione a Gerusalemme, rovente già da alcuni giorni, è cominciata a precipitare da lunedì mattina quando, secondo la polizia, migliaia di palestinesi asserragliati sulla Spianata hanno cominciato una fitta sassaiola e lancio di oggetti contro gli agenti in tenuta antisommossa.

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Poco prima, per cercare di placare le tensioni, le autorità israeliane avevano deciso di impedire l’ingresso sulla Spianata ai fedeli ebrei in occasione del Jerusalem Day che celebra la riunificazione della città dopo la guerra del 1967.

Dopo circa tre ore di violenti combattimenti, il bilancio ha segnato oltre 300 manifestanti palestinesi feriti, di questi più di 200 portati in ospedale. Gli agenti colpiti sono stati 21.

Evacuato il Muro del Pianto e la Knesset – Hamas ha replicato intimando ad Israele di “far uscire i suoi soldati e i suoi coloni dalla Moschea Al Aqsa e dal rione di Sheikh Jarrah. Siete stati avvertiti”.
Lo scontro a quel punto è sembrato inevitabile: Israele ha inviato rinforzi verso la Striscia, fermato i treni diretti al sud, spostato a nord le rotte aeree e ordinato alla popolazione attorno a Gaza di restare a casa.
Poi è stata annullata dai nazionalisti israeliani la “Marcia delle bandiere” che celebra la riunificazione della città e, alle prime sirene di allarme sull’arrivo dei razzi è stato evacuato il Muro del Pianto e anche la Knesset, dove i deputati erano in seduta.

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Netanyahu: “Hamas ha varcato linea rossa” – Le prospettive al momento sembrano cupe: l’esercito ha detto di “prevedere che i prossimi giorni saranno caratterizzati da combattimenti. La nostra reazione sarà forte, durerà giorni”. Mentre per Netanyahu “Hamas ha varcato una linea rossa” lanciando razzi su Gerusalemme e “pagherà un duro prezzo”.

Le reazioni internazionali – L’escalation ha allertato il mondo intero ed ha suscitato le dure condanne da parte araba. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, si è detto preoccupato “per le continue violenze nella Gerusalemme Est occupata, nonché per i possibili sgomberi di famiglie palestinesi dalle loro case nei quartieri di Sheikh Jarrah e Silwan”.
Il presidente turco Erdogan ha annunciato che “la Turchia farà tutto ciò che è in suo potere per mobilitare il mondo intero, e soprattutto il mondo islamico, per fermare il terrorismo e l’occupazione di Israele”. Da Ramallah, l’Autorità palestinese ha bollato come “criminale l’aggressione di Israele”.

Appello Blinken per de-escalation
– Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha esortato israeliani e palestinesi ad abbassare le tensioni e ha chiesto lo stop al lancio di razzi da parte di Hamas. “Tutte le parti devono ridurre le tensioni e adottare misure per calmare” la situazione, ha detto infatti Blinken.

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