Benyamin Netanyahu ora è sotto accusa e il processo a suo carico per corruzione continua.
Ma ora il premier israeliano si trova a dover fare i conti con la giustizia proprio mentre sono iniziate le consultazioni per la formazione del nuovo governo a quasi due settimane dalle elezioni che per la quarta volta in due anni non hanno consegnato una maggioranza in Parlamento.
I giudici hanno convocato il premier davanti al tribunale di Gerusalemme dove deve rispondere delle accuse di corruzione, frode e abuso d’ufficio, tutte accuse da lui sempre negate.
Intanto, il presidente Reuven Rivlin ha avviato le consultazioni di due giorni con i responsabili dei diversi partiti.
Il Likud di Netanyahu ha ottenuto 30 dei 120 seggi della Knesset, mentre la coalizione della quale fa parte non è riuscita ad arrivare ai 61 seggi necessari per ottenere la maggioranza.
Il procuratore contro Netanyahu: “ha usato il potere per ambizioni personali”
Il primo ministro Benyamin Netanyahu “ha usato il potere del suo incarico per le sue ambizioni personali”, ha abusato il suo potere “come legislatore e come regolatore”. Questo l’atto di accusa del procuratore Liat Ben-Ari contro il premier, presente brevemente alla ripresa del processo in un tribunale di Gerusalemme, dove deve rispondere di corruzione, frode e abuso di potere.
Secondo il procuratore, “l’atto di accusa è basato su un’ampia serie di prove, dirette e circostanziate”.
In Israele riprende il processo per corruzione contro Netanyahu: ha abusato del suo potere
Il premier alla sbarra proprio mentre iniziano le consultazioni per il nuovo governo dopo le ennesime elezioni anticipate
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5 Aprile 2021 - 10.57
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