Steven Sund, ex Capo della Us Capitol Police, l’unità della polizia di Washington a difesa del Campidoglio, è al centro di un’audizione al Senato Usa sui fatti del 6 gennaio scorso, quando il branco di fanatici trumpiani ha dato l’assalto a Capitol Hill. In quell’occasione molti hanno puntato il dito contro l’inefficenza della polizia, che non è riuscita minimamente a contenere la rivolta, e l’ipotesi di un appoggio delle forze dell’ordine si è fratta strada immediatamente.
“Nessuna agenzia di sicurezza civile, e sicuramente non la Capitol Police, è addestrata ed attrezzata a respingere, senza un’assistenza militare o di altre forze, l’insurrezione di migliaia di individui armati, violenti” ha dichiarato Steven Sund, che ha anche aggiunto che “l’assalto al Congresso non è il risultato di una cattiva pianificazione o dell’incapacità di contenere una dimostrazione finita male”.
Nella dichiarazione Sund definisce l’assalto al Congresso l’azione “coordinata di individui concentrati nell’entrate a tutti i costi nell’edificio”.
“Senza l’adeguata intelligence, la Capitol Police è stata messa significativamente in minoranza e lasciata a difendere il Campidoglio contro una folla sfrenata estremamente violenta”, ha aggiunto.
“Questo non sarà sicuramente l’ultima audizione che avremo su questo assalto”, ha detto Amy Klobluchar, la democratica che presiedente la commissione regolamenti del Senato, annunciando che la prossima settimana verranno ascoltati rappresentati dell’Fbi, del Pentagono e del dipartimento sicurezza interna. “Noi vogliamo essere sicuri che una cosa del genere non possa succedere di nuovo”, ha poi aggiunto.
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