Un altro segnale di cambiamento: l’amministrazione Biden inizierà a far entrare negli Stati Uniti i migranti che sono costretti dalle misure varate da Donald Trump a rimanere in Messico mentre viene valutata la loro richiesta da asilo. Lo ha annunciato il ministro alla Sicurezza Interna, Alejandro Mayorkas, spiegando che “questa azione costituisce un altro passo verso il nostro impegno di una riforma dell’immigrazione che non sia in contraddizione con i valori della nostra nazione”.
Dal prossimo venerdì il dipartimento guidato da Mayorkas quindi inizierà l’abrogazione graduale del programma chiamato “Remain in Mexico” che in questi anni ha costretto migliaia di richiedenti asilo anche di Paesi terzi di rimanere in Messico in condizioni umanitarie precarie. Mayorkas ha voluto però ribadire che questa mossa non significa che il confine sarà aperto a tutti i migranti perché “sarà necessario del tempo per fare i cambiamenti”.
“Le persone che non rientrano nei requisiti di questa prima fase devono aspettare altre istruzioni e non recarsi al confine”, ha detto ancora ripetendo un messaggio già inviato più volte da Biden e i suoi funzionari alle migliaia di migranti che si sono messi in viaggio dai Paesi dell’America centrale sperando in un’accoglienza diversa da parte della nuova amministrazione. Ma a loro il ministro ricorda che “a causa della pandemia, le restrizioni al confine rimangono e verranno fatte rispettare”.
Ci sono circa 25mila migranti che hanno presentato domanda di asilo ed al momento sono bloccati in Messico. L’amministrazione Biden intende iniziare ad ammettere negli Stati Uniti i casi delle persone più vulnerabili e quelle che stanno aspettando da più tempo. Ed intende lavorare con il governo messicano, le organizzazioni internazionali e le Ong per individuare i casi da trasferire negli Usa. Prima dell’ingresso saranno sottoposti al test del Covid ed una volta entrati saranno monitorati fino a quando un tribunale deciderà dove potranno stabilirsi.
Argomenti: donald trump
