Molti sono sdraiati a tappetino su Trump ma c’è anche chi è preoccupato per quella che potrebbe essere una deriva pericolosa.
Il processo di impeachment di Donald Trump che inizia oggi al Senato “non è una perdita di tempo, è una questione di responsabilità: se il Partito repubblicano non prende una posizione, il caos di questi ultimi mesi, e degli scorsi quattro anni, potrà presto tornare”. E’ quanto ha detto il deputato repubblicano Adam Kinzinger in un articolo sul Washington Post che è un accorato appello ai suoi colleghi di partito al Senato affinché votino per la condanna dell’ex presidente accusato di aver istigato l’insurrezione del 6 gennaio.
Il deputato dell’Illinois, che è stato uno dei 10 repubblicani che hanno votato per l’impeachment alla Camera, riconosce che “la stragrande maggioranza” dei repubblicani al Senato è convinta che il processo che parte oggi sia “una perdita di tempo, un teatrino politico che distrae da questioni più importanti”. Ma non è così, avvisa, ricordando che “il futuro del nostro partito e del nostro Paese dipende da come affrontiamo quello che è successo in modo che non possa più succedere”.
Riguardo poi al merito delle accuse mosse all’ex presidente, il deputato ricorda che “il comizio di Trump che è sfociato nella rivolta a Capitol Hill non è venuto dal nulla, ma è il risultato di quattro anni di rabbia, vergogna e sfacciate bugie. Forse la più pericolosa, o almeno la più recente, è quella che le elezioni siano state rubate”.
Il deputato punta il dito contro “l’enorme numero di leader repubblicani” che, pur sapendo che questo non era vero “hanno incoraggiato a credere che lo fosse: ogni volta che questa bugia veniva ripetuta, la rivolta del 6 gennaio diventava più vicina”. Ed anche adesso, aggiunge, “molti repubblicani si rifiutano di ammettere quello che è successo, continuando ad alimentare rabbia e risentimento tra la gente”.
“Se la furia del 6 gennaio ha portato all’assassinio di un poliziotto ed alla morte di altri 4 americani, se si continua a far crescere la rabbia, dove andremo a finire?”, conclude il repubblicano affermando che votare per l’impeachment “offre la possibilità di dire che la misura è colma” e ritornare ai principi “del partito repubblicano a cui ho aderito da ragazzo che non avrebbe mai preso questa strada”.
Salvo clamorose sorprese, l’accordato appello di Kinzinger a “salvare l’America dall’andare oltre in una strada triste e pericolosa” appare destinato a cadere nel vuoto: nei giorni scorsi 45 dei 50 senatori repubblicani hanno votato una mozione per considerare incostituzionale il processo di impeachment ad un presidente non in carica. La mozione non è passata, ma oggi in apertura del processo i legali di Trump torneranno con l’argomento dell’incostituzionalità, ed il dibattimento si concluderà con un nuovo voto.
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