Serviva l’indecoroso spettacolo andato in scena a Capitol Hill per prendere una decisione che andava già presa tempo fa: l’account Twitter di Donald Trump è stato sospeso in modo definitivo dal social network con la motivazione del “rischio di nuove istigazioni alla violenza”.
La decisione sarebbe stata assunta dopo “un’attenta verifica dei tweet recenti” pubblicati sul profilo personale del presidente uscente.
Giovedì l’ex first lady Michelle Obama aveva chiesto alle società tecnologiche della Silicon Valley di contrastare quelli che aveva definito i “comportamenti mostruosi” di Trump.
In settimana prime restrizioni all’attività social del presidente uscente erano state poste da Twitter, Facebook e Instagram dopo l’assalto dei sostenitori del presidente uscente al Congresso a Washington.
Dopo la sospensione del suo account, Trump ha fatto sapere di stare valutando la “possibilità di creare in futuro una propria piattaforma”, alternativa a Twitter.
A muoversi contro il presidente uscente è stata ieri anche la speaker della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi.
La dirigente democratica ha annunciato un’iniziativa per un impeachment di Trump da avviare prima dell’insediamento di Joe Biden, previsto il 20 gennaio.
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