E’ stata rinviata di un’altra settimana l’esecuzione di Ahmadreza Djalali, il medico iraniano-svedese condannato a morte in Iran e attualmente detenuto nel braccio della morte del carcere di Evin.
Lo apprende l’Adnkronos dalla moglie del medico, Vida Mehrannia, che ha ricevuto la notizia ieri dall’avvocato di Djalali a Teheran. Si tratta del secondo rinvio dell’esecuzione dell’ex ricercatore presso il Centro di Medicina dei Disastri (Crimedim) dell’Università del Piemonte Orientale dopo quello di una settimana fa.
Sono intanto oltre 165 gli scienziati che hanno aderito alla maratona accademica per salvare Djalali. Si collegheranno oggi a partire dalle 15 per una diretta streaming che durerà 24 ore, forse anche di più, sul canale YouTube dell’Università del Piemonte Orientale.
Tra loro – si legge in una nota – ci sono i tre rettori dove Djalali ha svolto attività di ricerca, Gian Carlo Avanzi (Upo), Caroline Pauwels (Vrije Universiteit Brussel, Bruxelles) e Ole Petter Ottersen (Karolinska Institutet, Stoccolma). Spicca tra tutti l’intervento di sir Richard Roberts, premio Nobel per la Medicina 1993, che per Djalali ha raccolto più di 150 firme di altrettanti Nobel per chiederne la liberazione.
Rinviata tra una settimana in Iran l'esecuzione del ricercatore Djalali
Lo apprende l'Adnkronos dalla moglie del medico, Vida Mehrannia, che ha ricevuto la notizia ieri dall'avvocato di Djalali a Teheran.
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9 Dicembre 2020 - 14.18
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