I sondaggisti: il vantaggio di Biden su Trump più solido di quello di Hillary Clinton
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I sondaggisti: il vantaggio di Biden su Trump più solido di quello di Hillary Clinton

Nell'ultima settimana di campagna elettorale quattro anni fa vi erano dei segnali di allarme per la Clinton che non vi sarebbero ora per Biden.

Trump e Biden
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27 Ottobre 2020 - 18.10


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Ad una settimana dall’Election Day, con Donald Trump lanciato in una campagna elettorale dai ritmi serrati che alcuni disegnano con i contorni di rimonta, sono in molti a ricordare che anche Hillary Clinton, come Joe Biden, era stata fino all’ultimo la favorita dai sondaggi e dagli endorsement dei principali quotidiani Usa.

Ma una serie di sondaggisti americani interpellati da The Hill sostengono che il vantaggio elettorale dell’ex vice presidente sul presidente oggi è più solido di quello che aveva Clinton quattro anni fa. E che nell’ultima settimana di campagna elettorale quattro anni fa vi erano dei segnali di allarme per Clinton che non vi sarebbero ora per Biden. A partire dal numero degli indecisi, quest’anno molto più ristretto, calcolando che oltre 66 milioni di americani hanno già votato, per posta o in anticipo nei seggi.

“Stiamo misurando meno volatilità di quella che avevamo visto quattro anni fa, quando abbiamo visto restringersi il gap tra i due candidati, questa volta non sta succedendo”, ha dichiarato Patrick Murray, sondaggista della Monmouth University ricordando che a questo punto nel 2016 la distanza nei sondaggi tra Clinton e Trump si era ristretta, anche se molti analisti ignorarono, sbagliando, questo fenomeno.

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Anche perché esattamente 11 giorni prima dell’Election Day l’allora direttore dell’Fbi, James Comey, annunciò di aver riaperto l’inchiesta sul mailgate, mossa che secondo i democratici è costata al Clinton la Casa Bianca. Invece ora i sondaggisti registrano come quei gruppi elettorali di indecisi che alla fine nel 2016 scelsero Trump – indipendenti, anziani e donne dei sobborghi – ora si dicono orientati a votare per Biden.

Una tendenza che si proietta nei numeri dei sondaggi in cui il democratico, sia a livello nazionale che in molti stati chiave, ha superato il 50% dei favori, arrivando ad una media del 51% secondo RealClearPolitics, il sito che fa le medie dei sondaggi. Quattro anni fa, Clinton, pur se in vantaggio, era rimasta sempre sotto il 50% tranne che in due rilevamenti nazionali.

Insomma, l’analisi è che nelle 2016 gli elettori non entusiasti di nessuno dei due dei candidati alla fine scelsero Trump, mentre ora Biden ha il vantaggio che tutti i sondaggi gli danno un tasso di gradimento superiore al presidente. E questo potrebbe portare gli indecisi a puntare alla fine su di lui quest’anno.
Anche il vantaggio di Biden, comunque, si è ristretto negli ultimi giorni, con un sondaggio di Ibd-Tipp che lo fissa a 7 punti – dopo essere arrivato a 10 nelle scorse settimane – dopo il dibattito della scorsa settimana. “

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Ci sono diversi elementi catalizzatori, la conferma della giudice Barrett, la campagna energetica di Trump e le accuse per gli affari di Biden – spiega il sondaggista Raghavan Mayur riferendosi al miglioramento delle posizioni di Trump – ma d’altro canto il nuovo picco di casi di Covid fa avanzare dei dubbi, e il fatto che il tempo sta scadendo e vi sono sempre meno elettori disponibili aiuta Biden”.

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