La questione razziale negli Usa è una piaga non risolta
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La questione razziale negli Usa è una piaga non risolta

Le discriminazioni si aggravano di giorno in giorno e dividono la società americana

Razzismo in Usa
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Nuccio Fava Modifica articolo

28 Agosto 2020 - 08.45


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La misura era colma da tempo e c’era nell’aria qualcosa di clamoroso.
Proprio dal mondo dello sport Usa. Campioni famosi in ginocchio in segno
di lutto durante l’inno nazionale o all’alza bandiera.
Sempre con lo stesso
significato e valore del trionfo di Jesse Owens vincitore di 4 ori alle
olimpiadi di Berlino del 1936, di fronte alla faccia impietrita e terrea del
capo nazista. Questa volta il clamore e la portata anche politica della
protesta è corale, di rilievo addirittura mondiale dato il valore e
l’importanza della pallacanestro della N.B.A.
Riprendono a giocare
nuovamente senza che la portata dell’evento diminuisca , e comunque è
irresponsabile rispondere con banali battute sulla portata economica del
professionismo e ancor peggio l’invio dell’esercito come ha fatto Trump
anche in questa occasione. La questione razziale in Usa è una piaga non
risolta e che aggrava di giorno in giorno quella divisione dell’intera società
e ne sfigura il ruolo nel mondo intero.

La politica italiana segna fortunatamente un dato positivo, grazie alla
risposta giusta e costituzionalmente ineccepibile del Tar che ha respinto
la pretesa strumentale e pericolosa della regione Sicilia per lo
svuotamento dei centri di raccolta migranti e la loro espulsione.
Nonostante il permanere di contrasti e difficoltà nel rapporto con e tra le
regioni, esiste ancora lo stato di diritto che dovrebbe sempre stare a
cuore a istituzioni e forze politiche specie dinnanzi all’immenso problema
della scuola affinchè non rimanga ancora oggetto di strumentalizzazioni e
di giochi elettoralistici.

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