Beirut, l'aria è tossica per l'esplosione, il ministro della Salute: "Chi può, fugga"
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Beirut, l'aria è tossica per l'esplosione, il ministro della Salute: "Chi può, fugga"

Il bilancio provvisorio: 100 morti e 4000 vittime. Tre ospedali distrutti, due danneggiati. Il numero delle vittime continua a salire. Il primo ministro Diab: "È la nostra Hiroshima"

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5 Agosto 2020 - 08.57


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Beirut è una città lancinata. Le immagini della spaventosa esplosione che ha devastato il porto cittadino hanno tenuto ipnotizzati davanti agli schermi il mondo intero. Non si riesce a smettere di guardare quella gigantesca bolla di polvere e fiamme che spazza qualsiasi cosa intorno a se, uccidento più di 100 persone e ferendone almeno 4.000, e sono numeri purtroppo ancora provvisori. 
C’è chi ha perso tutto. C’è chi è ancora sotto le macerie. E soprattutto c’è chi si chiede come sia stato possibile. La spiegazione ufficiale è l’esplosione di un deposito di nitrato di ammonio, una sostanza altamente infiammabile e tossica che a quanto pare si trovava in un deposito di materiale confiscato. Come abbia potuto prendere fuoco rimane un mistero. E non si placano le voci, alimentate anche dalla Cia americana, che la tremenda esplosione porti la firma di Hezbollah. Ma prima di farsi queste domande bisogna continuare a scavare, a spegnere il fuoco, a salvare chi è in pericolo. Perché il rischio non è ancora finito: il nitrato di ammonio è altamente tossico, e si è sparso per tutta la città, sotto forma di una nuvola di color arancione. Il ministro della salute libanese Hamad Hasan ha consigliato a chiunque possa di andare via da Beirut.
Sono almeno tre, secondo l’emittente Al Jazeera, gli ospedali distrutti dalle esplosioni avvenute nel porto di Beirut, in Libano, e due quelli gravemente danneggiati, mentre sale di ora in ora il numero delle vittime. La Francia ha annunciato l’invio di un distaccamento di sicurezza civile e “diverse tonnellate di materiale sanitario”.
“Medici di emergenza raggiungeranno inoltre Beirut il prima possibile per rafforzare gli ospedali. La Francia è già impegnata”, ha aggiunto il capo dello Stato. Macron aveva assicurato al suo omologo libanese Michel Aoun il sostegno della Francia e aveva annunciato la consegna di “aiuti e risorse francesi” a Beirut. 
Il primo ministro libanese Hassan Diab, in un breve discorso televisivo, ha fatto appello a tutti i Paesi per chiedere aiuto dopo le esplosioni al porto. “Stiamo assistendo a una vera catastrofe”, ha detto, ribadendo la promessa che i responsabili pagheranno, senza però commentare la causa di quanto successo”.

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