C’è un dibattito in Turchia sul possibile ritiro del Paese dalla Convenzione di Istanbul, ossia la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, perché considerata dai conservatori una minaccia per la famiglia tradizionale turca. Evidentemente, per i reazionari turchi picchiare la moglie è una tradizione da preservare.
Non la pensa però così Sumeyye Erdogan Bayraktar, figlia del Presidente Erdogan e numero due dell’organizzazione Kadem, un’Associazione a difesa dei diritti delle donne. Per Kadem, “non si può parlare di ‘famiglia’ se una parte è oppressa dalla violenza” e la “Convenzione di Istanbul è il primo protocollo internazionale che garantisce protezione alle donne contro ogni forma di violenza in quadro legale”.
L’associazione aggiunge: “Sostenere che questa Convenzione legittimi gli orientamenti omosessuali dimostra quantomeno malafede”. Attenzione però a non pensare che Kadem sia un’associazione a favore dei diritti delle persone Lgbt: per l’associazione, infatti, i movimenti Lgbt sono immorali e rappresentano una minaccia per il proseguimento delle generazioni.
La figlia di Erdogan in difesa dei diritti delle donne e della Convenzione di Istanbul
La figlia del Presidente interviene nel dibattito in Turchia sul possibile ritiro del Paese dalla Convenzione di Istanbul, perché considerata una minaccia alla famiglia tradizionale
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globalist Modifica articolo
4 Agosto 2020 - 11.02
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