Il legale del calciatore del Monregale: "Era un video privato, il mio cliente si scusa"
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Il legale del calciatore del Monregale: "Era un video privato, il mio cliente si scusa"

L'avvocato: "Estrapolare illecitamente un video da un contesto privato e diffonderlo attribuendogli un movente non è rappresentare il pensiero e l'obiettivo del mio cliente"

Marco Rossi
Marco Rossi
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7 Luglio 2020 - 20.33


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Sulla vicenda del video di Marco Rossi, il 19enne giocatore del Monregale Calcio che ha insultato una donna con epiteti razzisti e sessisti, è intervenuto l’avvocato del ragazzo, Alessio Ghisolfi, che lo definisce “un video privato, diffuso ad insaputa del mio assistito e senza alcun suo consenso, su canali social e strumenti multimediali”. 
“Estrapolare illecitamente un video da un contesto privato e diffonderlo attribuendogli un movente – sottolinea il’avvocato – non è rappresentare il pensiero e l’obiettivo del mio cliente, che corre sui campi di calcio con compagni di ogni etnia, e si scusa con tutti, con le persone citate e con la sua famiglia”. 
“Questo frame destinato una visione privata, e non pubblica, ha destato clamore, in considerazione dei toni utilizzati, elevandosi a manifesto e programma politico, mentre in realtà si è trattato di una sceneggiatura privata che tale resta”, prosegue il legale nella nota e aggiunge: “tutti ne stigmatizziamo i contenuti ma prima dobbiamo comprendere che si tratta di una sceneggiatura da vedere e cancellare tra amici, un gioco che non piace, appositamente utilizzo questo termine, ma che ha un solo movente privato e non pubblico come l’illecita diffusione gli ha attribuito”.
“Una condotta privata che diviene certamente paradossale, non condivisibile e provocatoria a maggior ragione quando si eleva a lettura pubblica nell’epoca della velocità e dei social e nell’attuale panorama di dura conquista dei diritti e delle libertà”, conclude l’avvocato sottolineando che per suo tramite il suo cliente “dopo giorni di riflessione trascorsi nel dolore, si scusa oggettivamente ed a prescindere con quanti possano essersi sentiti toccati su un tema con cui giustamente è molto difficile scherzare, forzare la mano, provocare anche nel proprio privato”.

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