Il bilancio è provvisorio e pesante. Almeno 111 persone che hanno partecipato alla celebrazione e alla festa di un matrimonio nello stato indiano di Bihar sono risultate positive al coronavirus nello scorso mese di giugno. A darne notizie é stata oggi l’emittente Ndtv, raccontando che il giorno dopo le nozze, avvenute lunedì 15, lo sposo è deceduto. Non è chiaro però se lo speso fosse stato infettato dal virus, visto che l’uomo non è stato sottoposto al test per il Covid-19 prima di essere cremato.
Più di 350 persone hanno partecipato al matrimonio. Lo sposo, un ingegnere di Gurgaon, era andato in macchina al matrimonio guidando per quasi 1.100 chilometri. Secondo quanto riferito, non stava bene e le sue condizioni si sono deteriorate durante il matrimonio. È stato curato in un ospedale di Patna per la diarrea – un sintomo di Covid-19 – ma secondo quanto riferito la sua famiglia lo ha costretto a prendere medicine e a proseguire nei rituali e nei festeggiamenti.
Le autorità indiane, citate dalla Bbc, hanno riferito di avere rintracciato e isolato tutti i presenti la settimana scorsa, avviando un’indagine sul numero eccessivo di partecipanti alle nozze. Era stata una grande festa. Troppo grande. Infatti nell’ambito delle misure imposte per contenere l’epidemia, in India non sono consentiti assembramenti di oltre 50 persone per un matrimonio.
Lo Stato indiano di Bihar ha confermato attualmente da inizio emergenza oltre 9.500 casi di contagio e 60 morti. In India i casi totali hanno superato il mezzo milione da qualche giorno. Il primo ministro conservatore Narendra Modi ha messo in guardia i cittadini contro ogni “negligenza” nel seguire le linee guida del coronavirus. Varie città indiane si stanno preparando a estendere il loro lockdown per combattere la diffusione del virus, perché i nuovi casi giornalieri nel Paese restano vicini a 20mila. Piena prima ondata.
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