Esraa Abdelfattah, l'avvocata arrestata e torturata in Egitto perché difende i diritti umani
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Esraa Abdelfattah, l'avvocata arrestata e torturata in Egitto perché difende i diritti umani

E' stata prelevata di notte dalla sua automobile e portata in un luogo di detenzione non precisato, gestito dall`Agenzia per la sicurezza nazionale, da dove non ha potuto contattare i suoi familiari e i suoi legali

Esraa Abdelfattah
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15 Ottobre 2019 - 14.25


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Un’altra storia terribile di repressione con protagonosta ancora una volta una donna. Il sequestro, la detenzione arbitraria e la tortura della difensora dei diritti umani e giornalista Esraa Abdelfattah è per Amnesty International un nuovo segnale dell`aumento della brutalità nei confronti dei difensori dei diritti umani da parte delle autorità egiziane, con l`evidente obiettivo di seminare il terrore fra critici e oppositori.
Esraa Abdelfattah è stata aggredita e sequestrata il 12 ottobre da uomini in borghese appartenenti alle forze di sicurezza. Il giorno successivo ha riferito alla Procura suprema per la sicurezza dello stato di essere stata picchiata, tenuta in piedi per quasi otto ore e aver subito un tentativo di strangolamento. Il racconto delle torture subite da Esraa Abdelfattah a pochi giorni da quanto accaduto in custodia al noto attivista e blogger Alaa Abdel Fattah, che ha descritto un simile calvario, è un`indicazione allarmante che le autorità egiziane stanno aumentando il loro ricorso a tattiche brutali per reprimere i difensori dei diritti umani”, ha dichiarato Najia Bounaim, direttrice delle campagne sull`Africa del Nord di Amnesty International.
“Esraa Abdelfattah è vittima di accuse pretestuose ed è detenuta arbitrariamente per via del suo lavoro in difesa dei diritti umani. Deve essere rilasciata immediatamente e senza condizioni”, ha aggiunto Najia Bounaim.
Esraa Abdelfattah è stata prelevata di notte dalla sua automobile e portata in un luogo di detenzione non precisato, gestito dall`Agenzia per la sicurezza nazionale, da dove non ha potuto contattare i suoi familiari e i suoi legali.
“Le modalità di arresto – sequestrata da agenti in borghese e portata via in un furgoncino in pubblico – segnano una nuova allarmante tendenza nel modo in cui i difensori dei diritti umani sono presi di mira dalle autorità egiziane”, ha commentato Najia Bounaim.
Dopo l`arresto, un agente dell`Agenzia per la sicurezza nazionale l`ha minacciata di tortura perché lei non aveva fornito il codice per sbloccare il suo telefono cellulare. A quel punto diversi uomini sono entrati nella stanza e hanno iniziata a colpirla sul viso e sul corpo. L`agente è rientrato e al nuovo rifiuto di Esraa di sbloccare il telefono le ha tolto la felpa e l`ha usata per strangolarla, dicendole “la tua vita in cambio del telefono”, fino a quando lei ha rivelato il pin. A quel punto è stata ammanettata in modo da non potersi sedere o inginocchiare e così è stata fatta rimanere per otto ore. Un altro agente l`ha minacciata di nuove torture se avesse riferito l`accaduto al pubblico ministero.

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