Il Consiglio d'Europa condanna la Grecia: "trattamento disumano e degradante verso i migranti"
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Il Consiglio d'Europa condanna la Grecia: "trattamento disumano e degradante verso i migranti"

In un centro nella regione dell’Evros, al confine turco, famiglie, bambini, donne incinte e uomini soli venivano detenuti insieme in un luogo che offriva un metro quadrato di spazio vitale a testa

Migranti in un campo tra Grecia e Macedonia
Migranti in un campo tra Grecia e Macedonia
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19 Febbraio 2019 - 18.31


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Una brutta notizia per il governo Tsipras che pure, a suo tempo, sembrò dare una speranza alla Grecia, se non altro di dei diritti umani e del sostegno ai più poveri.
Il Consiglio d’Europa ha condannato il trattamento “disumano e degradante” riservato a migranti e richiedenti asilo nei centri di detenzione in Grecia, aggiungendo che ci sono accuse credibili di abusi da parte della polizia.
“I cittadini stranieri privati della libertà dalle autorità vanno trattati con umanità e dignità” ha affermato il Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa in un rapporto pubblicato a seguito di una visita di dieci giorni nel centri di detenzione greci ad aprile 2018. “Sono state rilevate condizioni di detenzione nettamente sotto gli standard in alcune caserme della polizia e delle guardie di confine visitate”.
In un centro nella regione dell’Evros, al confine turco, famiglie, bambini, donne incinte e uomini soli venivano detenuti insieme per settimane e in alcuni casi mesi in un centro che offriva un metro quadrato di spazio vitale a testa. Secondo il Comitato queste condizioni “possono facilmente essere considerate un trattamento disumano e degradante”.
Il comitato ha detto di aver ricevuto “accuse credibili di maltrattamenti da parte della polizia (schiaffi, pugni, calci, manganellate e abusi verbali) da cittadini stranieri” detenuti nelle regione dell’Evros e in un campo sull’isola di Lesbo. Alcuni migranti hanno sostenuto di essere stati riportati in Turchia dalle guardie di confine.
In una replica acclusa al rapporto le autorità greche affermano che le loro indagini sulle accuse di rimozioni illegali e di maltrattamenti da parte di agenti non hanno rilevato “alcun onere disciplinare”. Le condizioni detentive nella regione dell’Evros sarebbero inoltre dovute all'”accresciuta pressione migratoria” al momento della visita dei membri del comitato.

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