Donald Trump ha invitato la carovana di migranti al confine con il Messico a tornare a casa. “Go home!”, ha scritto infatti su Twitter. “Il sindaco di Tijuana – ha aggiunto il presidente Usa – ha dichiarato che la città è mal preparata a gestire così tanti migranti”. Allo stesso modo, ha concluso Trump, “gli Usa sono mal preparati per questa invasione e non la tollereranno. Stanno causando crimini e grandi problemi in Messico”.
Proprio a Tijuana infatti la tensione tra gli abitanti sta crescendo per il timore di una “invasione” della carovana di migranti in viaggio verso Nord.
Nella città di confine messicana sono già arrivate 2.400 persone e altre migliaia ne sono attese nei prossimi giorni. Così centinaia di messicani sono scesi in strada per protestare. Affermano di non avere alcun problema con la migrazione legale, ma si dichiarano fortemente contrari a quella che hanno definito “un’invasione fuori dalla legge”. Alcuni dimostranti hanno chiesto al governo messicano di adottare la stessa linea dura del presidente Trump.
“Lui sta difendendo il suo confine, a differenza del nostro presidente – ha detto una manifestante, Elvia Vijeras, citata dalla Nbc -. Ora ci sarà più violenza a Tijuana”.
Venerdì il sindaco di Tijuana, Juan Manuel Gastelum, aveva definito l’arrivo dei migranti una “valanga”, e aveva chiesto l’aiuto delle autorità federali.
Adesso Trump rincara la dose e dice: “Queste persone stanno portando criminalità e grossi problemi in Messico. Tornate a casa!”.
Sono circa 10mila le persone in cammino, in almeno tre diverse carovane, che stanno attraversando il territorio del Messico dirette alla frontiera con gli Stati Uniti.
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