“Uno scontro tra civiltà e barbarie”: così Luiz Inacio Lula da Silva ha commentato in una lettera la situazione delle presidenziali brasiliane, ormai a sei giorni di distanza. “È necessario decidere da che parte stare” scrive l’ex presidente dalla sua cella di Curitiba dove sta scontando una pena di 12 anni per corruzione.
Lula sostiene che il popolo brasiliano deve scegliere “fra due progetti di paese: quello che promuove lo sviluppo con inclusione sociale e quello che vuole sì lo sviluppo economico, ma solo perché i ricchi siano piu’ ricchi e i poveri più poveri”.
“Il primo progetto” continua Lula, “è stato approvato dalla maggioranza dei brasiliani nelle quattro ultime elezioni presidenziali” mentre “il secondo e’ stato imposto da un golpe parlamentare e mediatico travestito da impeachment”. Lula, insomma, identifica Jair Bolsonaro – il candidato di estrema destra in testa ai sondaggi, che non nomina mai – con quello che denuncia come una “strategia golpista”, che ora potrebbe allinearsi con “il serpente fascista”, cresciuto “nell’odio, la violenza e la menzogna”.
