Le ong per la difesa dei diritti umani algerine sono insorte contro un’operazione, condotta dalle autorità della provincia di Algeri, con un vero e proprio rastrellamento di migranti subsahariani.
Secondo la Lega Algerina per la Difesa dei Diritti Umani (Laddh) e l’Unione Nazionale Autonoma del Personale di Amministrazione Pubblica (Snapap), il numero di migranti arrestati è di 300, dieci dei quali bambini. I migranti sono stati arrestati da agenti di polizia in borghese e quindi trasferiti in un campo ad Ahmed Tata Zeralda.
Tra gli arrestati, dicono le ong, ce ne sono alcuni che sono dotati di regolare documentazione ed addirittura viaggiatori arrivati legalmente all’aeroporto internazionale Houari Boumediene e che avevano superato senza problemi i controlli di polizia.
La polizia ha rifiutato di attestare il loro status di” visitatori regolari “in quanto non riconosce quelli che hanno una attestazione di ”rifugiati “rilasciata dall’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ad Algeri”, aggiunge lo Snapap.La Lega algerina per la difesa dei diritti umani ritiene che i migranti arrestati saranno accompagnati al confine con il Mali ed il Niger, come testimoniato dalla requisizione di sette autobus, della capacità di 50 passeggeri, oltre al mobilitazione di volontari della Mezzaluna Rossa algerina e dell’unità psicologica del Ministero della Solidarietà nazionale, nonché di gendarmi di diverse unità per assicurare il regolare svolgimento dell’operazione
Retata in Algeria di subsahariani. Insorgono le ong, fermati anche i rifugiati
L'operazione riguarda 300 persone (dieci sono bambini) che saranno portati al confine di Mali e Niger. Tra essi anche soggetti che l'Onu ha riconosciuto come rifugiati
globalist Modifica articolo
13 Marzo 2018 - 10.17
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