Duterte ai soldati: alle donne ribelli sparate sulla vagina
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Duterte ai soldati: alle donne ribelli sparate sulla vagina

Il presidente filippino se la prende con le combattenti comuniste. Già in passato aveva incitato i soldati a stuprare le prigioniere

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12 Febbraio 2018 - 14.29


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Il guaio è che molti filippini lo amano o, nonostante la chiesa cattolica – molto seguita in quella nazione – ne abbia preso più volte le distanze.
 Già tristemente noto per i suoi metodi violenti e per le esternazioni altrettanto brutali, il presidente filippino Rodrigo Duterte ha suggerito all’esercito di «sparare nei genitali» alle combattenti comuniste ribelli aggiungendo che, senza, diventerebbero così «inutili» come donne.
«Ci sono donne armate? (…) Allora dite ai soldati: “C’è un nuovo ordine che arriva dal sindaco», ha iniziato Duterte, già sindaco di Davao, durante un discorso a una platea di ex ribelli comunisti la scorsa settimana a Manila. «Non vi uccideremo. Vi spareremo solo nei genitali, così, se non ci sono genitali, diventeranno inutili», ha continuato come riporta la trascrizione ufficiale dell’intervento, in biyasa e in inglese. Nella stessa, la parola per “vulva” e “vagina” è sostituita da dei puntini di sospensione, ma il termine usato è riportato dalla stampa locale.
Le frasi di Duterte hanno suscitato indignazione in molti nelle Filippine. «L’ultimo nauseante commento di Duterte incoraggia pubblicamente la violenza contro le donne e contribuisce alla sua impunità», ha dichiarato al Philippine Canadian Inquirer Gabriela Emmi de Jesus, del Gabriela Women’s Party. «Esso conferma ancora una volta che si tratta del macho-fascista più pericoloso in governo in questo momento», ha aggiunto.
Interrogato sulle esternazioni del presidente, il suo portavoce, Harry Roque, ha accusato le donne di aver «reagito in maniera esagerata»: «Voglio dire, è divertente. Eh dai, fatevi una risata e basta», ha dichiarato come riporta il Washington Post.
In passato, Duterte aveva incitato i militari a stuprare le avversarie. 
Noto per la sua guerra extragiudiziale allo spaccio e al consumo di droga, che ha già causato migliaia di morti nelle Filippine, Duterte potrebbe essere presto indagato dalla Corte penale internazionale, che avviato un’inchiesta preliminare sulle esecuzioni sommarie da lui ordinate e promosse

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