Erdogan il repressore insiste per entrare nell'Ue: "Bruxelles mantenga le promesse"

In occasione della sua visita a Roma, il presidente turco è tornato a parlare dell'ingresso della Turchia nell'Unione Europea e dell'attacco ad Afrin: "combattiamo solo i terroristi"

Recep Tayyp Erdogan
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4 Febbraio 2018 - 11.14


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Fa la guerra ai curdi, imbavaglia l’informazione non allineate e arresta gli oppositori politici, Ma adesso in vista della sua visita in Italia per incontrare il papa, il presidente Mattarella e il premier Gentiloni, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha chiesto espressamente a Bruxelles di fare la sua parte per mantenere le promesse sull’adesione della Turchia all’Unione Europea.

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 “L’adesione della Turchia alla Ue non può essere sacrificata a calcoli di politica interna – dice – e Gerusalemme non è una questione solo dei musulmani”.

“Gerusalemme deve essere una città in cui ebrei, cristiani e mussulmani possano convivere in pace. Per questo lo status di quella città deve essere preservato, sulla base di risoluzioni Onu” ha detto Erdogan, aggiungendo che “l’unica via è la soluzione dei due Stati”. Ha inoltre annunciato la sua intenzione di parlare con Pontefice proprio di questo argomento. 

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Erdogan parla anche del recente intervento turco nella provincia siriana di Afrin: “Combattiamo solo i terroristi. E abbiamo il diritto di farlo»”, assicurando che Ankara contribuirà all’integrità territoriale della Siria. Quanto alla Libia, Erdogan sottolinea che “la Turchia sostiene con vigore l’integrità del territorio libico e la sua unione politica”, ricorda che Roma ed Ankara hanno rilanciato le attività delle loro ambasciate a Tripoli e annuncia che presto sarà operativo un gruppo di lavoro congiunto. Sulle annunciate proteste contro di lui, “non mi rivolgo a chi sostiene il terrorismo, ma a chi lo combatte”, è la replica del presidente turco.

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