Il quotidiano inglese The Guardian ha pubblicato un articolo che denuncia una serie di casi di molestie sessuali all’interno delle Nazioni Unite. Nell’articolo, decine di attuali e vecchi impiegati dell’Onu descrivono una cultura del silenzio all’interno dell’organizzazione e le accuse, tutte fornite in maniera anonima, vanno dalla molestia verbale al vero e proprio stupro. Tutte le vittime concordano su un punto: nessuno poteva parlare, pena la perdita del proprio lavoro.
L’indagine è stata condotta dal Guardian su dieci sedi diverse dell’Onu (quindi dieci diversi paesi) e le storie delle vittime erano fin troppo simili tra loro: tre donne, tutte da differenti uffici, hanno dichiarato di essere state ripetutamente minacciate se avessero parlato e ad essere accusato sono uomini che ricoprono posizioni di rilievo all’interno delle Nazioni Unite.
Molte donne hanno confermato che il problema è conosciuto all’interno dell’Onu, e che alcune indagini interne sono state effettuate, ma sempre con lo stesso risultato: alcune donne hanno dichiarato che le indagini non sono riuscite a trovare abbastanza prove, mentre altre hanno potuto constatare che all’interno dei documenti relativi ai loro casi (visionati dal Guardian) c’erano numerosi errori e omissioni di testimonianze fondamentali.
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