L'Onu contro Trump: su Gerusalemme vanifica gli sforzi per la pace
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L'Onu contro Trump: su Gerusalemme vanifica gli sforzi per la pace

Il segretario generale delle nazioni unite Antonio Guterres condanna il miliardario. L'ambasciatrice Nikki Haley difende la linea Usa: israeliani e palestinesi discutano tra i loro le frontiere

Proteste per Gerusalemme
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10 Dicembre 2017 - 16.55


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Ha messo una miccia dentro un deposito di esplosivi. Cosa poteva aspettarsi il miliardario xenofobo? La decisione di Donald Trump su Gerusalemme può compromettere definitivamente gli sforzi per la pace tra israeliani e palestinesi: lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, in un’intervista alla Cnn. Ed è del tutto evidente che una presa di posizione chiara e netta fa vedere come gli Stati Uniti di Trump siamo sempre più isolati e rinchiusi in una gestione auto-referenziale tutta muscoli e rapporti internazionali complicati
L’ambasciatrice Usa presso le Nazioni unite Nikki Haley difende Trump
L’ambasciatrice Usa presso le Nazioni unite Nikki Haley ha rivendicato oggi la decisione del presidente Usa Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele e di trasferirvi l’ambasciata, sostenendo che “aiuterà il processo di pace” in Medio Oriente.

“Io penso fermamente che farà avanzare le cose per il processo di pace”, ha affermato Haley alla Cnn, senza motivare l’affermazione malgrado le domande insistenti dei giornalisti. Trump – ha detto ancora la diplomatica – “ha realizzato la volontà del popolo”, facendo riferimento a una legge adottata dal Congresso nel 1995 la cui applicazione è stata, dal allora, sistematicamente rimandata dai presidenti che si sono succeduti, democratici o repubblicani che fossero.
“Per quel che concerne il malcontento, noi sapevamo che si sarebbe prodotto. Ma il coraggio ne è l’origine. Quando prendete una decisione, vedete certi che la considerano negativamente e certi che la considerano positivamente”, ha detto ancora Haley. “Ora (Israeliani e Palestinesi) possono riunirsi per decidere quali saranno le frontiere, sta a loro decidere i limiti e a loro discutere di quel che vogliono che Gerusalemme diventi”, ha proseguito. “Noi – ha concluso – non abbiamo parlato di limiti e di frontiere per una ragione- Perché ci importa poco che siano a Gerusalemme Est o in qualsiasi altra regione, è una cosa tra Palestinesi e Israeliani”.

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