Da un punto di vista sportivo è una catastrofe: “Senza Ius soli negli ultimi 15 anni abbiamo perso 4 milioni e mezzo di potenziali atleti tra i 14 e i 19 anni”. Con le elezioni alle porte, il razzismo dilagante e la paura di perdere consensi difficilmente il provvedimento passerà. E allora una parola a favore della legge l’ha pronunciata il presidente del Coni Giovanni Malagò Malagò presentando i risultati del progetto “Sport e integrazione” al Foro Italico a Roma, ha dichiarato: “C’è qualcuno che cavalca certe cose per proprio tornaconto, come sulla legge per lo ius soli. Il mondo dello sport è da subito stato il portabandiera (della cittadinanza sportiva, ndr), ma non vuole essere strumentalizzato né tirato per la giacchetta. Sicuramente in Italia abbiamo una crescita demografica che è pari a zero e, guardando alle statistiche, negli ultimi 15 anni abbiamo perso 4 milioni e mezzo di potenziali atleti tra i 14 e i 19 anni”. Quindi ha aggiunto: “Oggi molte persone che risiedono in Italia non sono riconosciute come italiane e per questo non possono indossare la maglia azzurra. Ma lo sport non è né di destra né di sinistra, non può avere svantaggi: a tutti deve essere permesso di praticare la propria disciplina e bisogna lavorare per questo”.
E poi la conclusione: “E’ inaccettabile che i nostri figli siano a scuola con altri ragazzi, vanno a fare sport e magari questi ragazzi sono anche più bravi di alcuni dei nostri ma non possono competere ai vari livelli dei campionati o addirittura in alcuni casi indossare la maglia azzurra: questo non è giusto”.
Malagò sullo Ius Soli: l'Italia ha perso 4 milioni di atleti potenziali
Il presidente del Coni a favore della riforma: siamo un paese a crescita zero, nelle scuole i ragazzi fanno sport insieme ma per alcuni si chiudono le porte perché stranieri
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29 Novembre 2017 - 21.46
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