Anche Twitter punta il dito sulla Russia: messaggi mirati a condizionare le presidenziali
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Anche Twitter punta il dito sulla Russia: messaggi mirati a condizionare le presidenziali

Il gruppo ha detto che Rt (ex Russia Today) ha finanziato 1800 tweet per condizionare il voto nelle presidenziali dello scorso anno. Nel mirino soprattutto gli elettori degli Stati in bilico tra democratici e repubblicani

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29 Settembre 2017 - 07.16


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Il media russo RT (ex Russia Today), accusato da Washington di aver voluto influenzare le elezioni presidenziali dello scorso anno, nel 2016 ha finanziato circa 1.800 Tweets promozionali. Lo ha sostenuto la società americana in merito alle accuse mosse ai social network di essere stati utilizzati, loro malgrado, come piattaforma per la propaganda proveniente dalla Russia durante la campagna elettorale che ha portato alla vittoria di Donald Trump. Secondo il gruppo,  tre conti Twitter riconducibili ai media russi “hanno promosso 1.823 tweets che erano destinati a condizionare in modo certo o probabile
il panorama statunitense”.
Facebook, pochi giorni fa, ha rivelato di avere scoperto account attivati ​​dalla Russia ed usati per veicolare messaggi politici attraverso l’acquisto di spazi pubblicitari sulla rete. Sotto pressione dell’opinione pubblcia, la società di Mark Zuckerberg ha detto che fornirà al Congresso americano il contenuto di questi messaggi.
A confema che possa trattarsi di una strategia c’è la circostanza, svelata da Twitter, secondo cui 22 dei 450 account sotto la lente di di Facebook avevano delle corrispondenze con Twitter, i cui dirigenti hanno detto di avere condiviso le informazioni con i comitati d’inchiesta del Senato e della Camera dei Rappresentanti.
Il gruppo ha anche affermato che sta lavorando per meglio individuare i messaggi inviati da sistemi automatizzati – chiamati “bots” – sospettati di bombardare la rete con comunicazioni destinate a manipolare la volontà dei destinatari.

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Uno studio dell’Università di Oxford del Regno Unito, pubblicato ieri, afferma che molti messaggi pubblicati tramite Twitter all’epoca delle elezioni presidenziali statunitensi  miravano deliberatamente a condizionare determinati segmenti dell’elettorato.

Nei giorni precedenti ai sondaggi, “gli utenti di Twitter hanno ricevuto più messaggi di disinformazione o di contenuto cospirazionistico rispetto ai quelli dei media professionali”, si legge nello studio che ha citato milioni di tweet pubblicati tra il 1 e l’11 novembre 2016.
Questi messaggi hanno avuto come destinatari soprattutto elettori degli Stati americani dove il voto era incerto, i cosiddetti “swing”, come New Hampshire e Florida. Lo studio è stato però contestato da Twitter, secondo cui le ricerche sull’influenza dei “bots” e la disinformazione sul social network sono “quasi sempre falsi e metodologicamente molto difettosi” , soprattutto perché solo il 2% dei tweet sono geolocalizzati.

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