I talebani minacciano ritorsioni: chiuse 30 scuole femminili

I fondamentalisti non vogliono che le allieve partecipino ai corsi

Donne afghane
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15 Maggio 2017 - 10.50


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I funzionari locali della Pubblica istruzione hanno rivelato che i talebani hanno costretto una trentina di scuole religiose femminili a chiudere nella provincia orientale di Ghazni, in Afghanistan. 

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Muhammad Abid, capo del Dipartimento dell’Educazione di Ghazni, ha precisato che gli istituti presi di mira sono privati e si trovano nel capoluogo, Ghazni City, e in villaggi circostanti.

Il portavoce degli insorti, Zabihullah Mujahid, ha negato l’accaduto ma giornalisti locali hanno confermato che negli ultimi giorni comandanti locali dei talebani hanno inviato lettere a decine di scuole religiose in cui si ingiungeva la chiusura dell’attività per impedire alle allieve di partecipare ai corsi.

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Ghazni non è l’unica provincia dove a migliaia di giovani allieve viene impedito di frequentare le scuole, perché già da tempo ciò avviene in Kunduz, dove da tempo le scuole femminili sono state chiuse dai talebani.

Muhammad Numan, attivista sociale di quest’ultima provincia ha confermato che “migliaia di ragazze nei distretti di Chardara e Khanabada e in molte altre zone sotto controllo talebano sono obbligate a restarsene a casa”.

Al riguardo Rustam Khan, capo del Dipartimento della Pubblica istruzione di Kunduz, ha detto che sono più di 3.000 le giovani in 15 scuole che si trovano in aree controllate dagli insorti che attualmente non frequentano alcuna scuola.

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