Le Pen, schiaffo ai giudici: non va all'interrogatorio

Convocata sugli incarichi fittizi dei suoi assistenti parlamentari a Strasburgo risponde con una lettera di rifiuto.Intanto aperta l'indagine su Fillon e la moglie Penelope.

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24 Febbraio 2017 - 21.47


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Marine Le Pen non intende rispondere ad alcuna convocazione da parte di polizia o magistratura durante la campagna elettorale, hanno reso noto fonti vicine alla candidata del Front national alle presidenziali francesi.

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La leader del movimento nazionalista viene indicata dai sondaggi come la vincitrice al primo turno delle presidenziali davanti a François Fillon, che avrebbe superato Emmanuel Macron. Tuttavia, sempre secondo le previsioni, uscirebbe sconfitta al secondo turno, con il 43% dei suffragi contro il 57% del suo avversario.

Nei giorni scorsi la Pen era stata convocata assieme a due collaboratori nell’ambito dell’inchiesta su presunti impieghi fittizzi all’Europarlamento ma non si era presentata. “Il periodo della campagna per le presidenziali non consente la neutralità e la serenità necessarie al funzionamento corretto della giustizia”, ha spiegato Marine che, protetta dall’immunità come parlamentare europea, non può essere oggetto di misure coercitive da parte delle autorità, senza una richiesta formale di revoca delle norme di salvaguardia.

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Intanto la candidata del Front national prosegue la sua campagna, continuando ad attaccare frontalmente l’Unione europea. Come ha fatto nel corso di una conferenza a Parigi dedicata alla politica estera e a cui hanno preso parte numerosi giornalisti e i rappresentanti di 42 paesi, tra i quali gli ambasciatori di Arabia saudita, Cuba, Cambogia, Albania e Vietnam.

“La Brexit, l’elezione di Donald Trump e la rivolta crescente dell’Europa contro l’Unione cosiddetta europea che la soffoca, apre il XXI secolo a una ribellione dei popoli” ha detto la Le Pen. “I francesi sanno che la loro prima ricchezza è la Francia, le sue frontiere, la sua personalità, unica e forte come la loro nazione. Frontiere e personalità sono le prime ricchezze di tutti i popoli liberi in Europa e in tutto il mondo” ha concluso la candidata del Front national.

Il panorama. Per Nathalie Kosciusko-Morizet, dei Republicains, la Le Pen “porrebbe un problema sostanziale se venisse eletta dopo non aver risposto alla convocazione dei magistrati”. Sempre oggi, l’Europa ha fatto sentire la sua voce dopo i duri attacchi di ieri della Le Pen, che ha promesso di “azzerare i trattati” se sara’ eletta. In un articolo su Le Monde, il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici, punta il dito: “Marine Le Pen vuole uccidere l’Ue. E’ un crimine politico”.

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Su Fillon, la bufera cominciata un mese fa non accenna a schiarite, anzi. L’inchiesta preliminare, portata avanti dalla polizia, non si e’ fermata. Al contrario, e’ sfociata nell’apertura di un’indagine giudiziaria a carico dell’ex premier e ora candidato della destra Republicains e di sua moglie Penelope, per i presunti impieghi fittizi come assistente parlamentare. L’inchiesta passa ora nelle mani di un giudice istruttore che – nella maggior parte dei casi – finisce per mettere sotto inchiesta i sospettati e decidere poi – dopo l’istruttoria – di archiviare o di rinviare a giudizio. Fillon – che nella sua prima reazione aveva detto di voler rinunciare alla candidatura se indagato – si e’ poi corretto annunciando di voler “andare fino in fondo” anche se sotto inchiesta.

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