L'Europa pronta a rispedire a casa l'ambasciatore di Trump
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L'Europa pronta a rispedire a casa l'ambasciatore di Trump

Il candidato è l'euroscettico Ted Malloch amico del fondatore dell'Ukip, Farage

Ted Malloch e Farage
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1 Febbraio 2017 - 22.16


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Voleva la guerra? E la guerra avra. Il parlamento europeo pronto alle barricate contro il possibile futuro ambasciatore statunitense all’Unione europea, il dichiaratamente euroscettico professor Ted Malloch. «Persona non gradita», dicono all’unisono i leader dei due gruppi principali, popolari e socialisti, il tedesco Manfred Weber e l’italiano Gianni Pittella.
In un’intervista di qualche giorno fa alla Bbc Malloch, che ancora non è stato nominato da Donald Trump, ha previsto che il crollo della moneta unica europea possa avvenire nel corso del prossimo anno e mezzo. Ma ha anche paragonato il suo eventuale ruolo nei confronti dell’Unione europea a quello che egli stesso svolse negli anni ’80 contro l’Unione sovietica.
«Persona non gradita» – Frasi che naturalmente non sono piaciute a molti a Bruxelles. «Abbiamo già (il leader del Partito dell’indipendenza del Regno Unito – Ukip – Nigel) Farage – ha attaccato il popolare Weber -, un ambasciatore americano che mette in dubbio l’euro e che auspica la fine dell’Europa non può essere accreditato dalle istituzioni europee».
Sulla stessa linea il socialista Pittella: «Non sarebbe persona gradita – ha affermato – uno che dice di venire qui per distruggere prima ancora di essere nominato».
A tenere alta l’attenzione a Bruxelles, dunque, sono sempre le mosse del neopresidente statunitense Donald Trump, oggi al centro di un dibattito durante la plenaria del parlamento europeo. L’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini ha espresso «preoccupazione per le tendenze che emergono nella società americana» e ribadito la contrarietà dell’Ue alla sospensione dei visti con sette Paesi a maggioranza musulmana decisa da Trump.
Mentre su un altro fronte, attraverso il vice presidente Maros Sefcovic, la Commissione europea si è detta pronta ad assumere la guida nella lotta ai cambiamenti climatici al posto degli Stati Uniti.
In parlamento sono forti le voci anti-Trump, con qualche sfumatura e qualche distinguo. A difenderlo a spada tratta però c’è solo il fondatore dell’Ukip, Farage, amico peraltro del probabile ambasciatore Malloch, che egli stesso avrebbe raccomandato a Trump, secondo alcuni media. Farage ha accusato i leader europei di ipocrisia: «Dov’eravate nel 2011 – ha attaccato – quando (l’ex presidente degli Usa Barack) Obama sospese per sei mesi gli ingressi nel Paese a tutti gli iracheni?». Esortando quindi il parlamento europeo a invitare Trump a Bruxelles. Ammesso che il presidente americano abbia voglia di venirci.

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