Un post privato su Facebook è costato la sospensione ad un agente dei servizi segreti americani, Kerry O’Grady, nel quale aveva scritto, lo scorso ottobre, di preferire il carcere piuttosto che morire per il candidato repubblicano Donald Trump, diventato poi il nuovo inquilino della Casa Bianca.
Lo riporta il sito del Washington Examiner (qui) secondo il quale i servizi segreti hanno avviato un’inchiesta sull’attività sui social media dell’agente che continuerà a ricevere lo stipendio finche’ le indagini non saranno chiuse. Il post incriminato risale all’ottobre scorso, e’ emerso questa settimana: nel testo si legge che l’agente preferirebbe la “galera” piuttosto che “prendere una pallottola” per Trump.
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