Sono impauriti e storditi per la brutta disavventura che stanno vivendo. Loro sono Tobias Gamper e Ian Gerstgrasser, i due ragazzi del Sudtirolo, arrestati in Tailandia per aver strappato cinque bandiere nazionali. «Ci avevano buttato fuori da un locale – hanno spiegato a La Repubblica – era una piccola vendetta». I due ragazzi sono stati condannati a scontare 7 mesi di carcere, ma questi sono già stati commutati con una cauzione di 100 euro a testa: adesso stanno aspettando il provvedimento di esplulsione.
«Eravamo arrivati in un locale dopo una sbronza – hanno raccontato – Avevamo chiesto a un ragazzo col tuk tuk di portarci in un posto per danzare e farci qualche altra birra. Ci ha accompagnato in un posto dove c’erano solo tailandesi e nessun turista. Costava 20 baht e a noi ne hanno chiesti 100, tre euro. Ho provato a protestare ma poi abbiamo pagato e siamo entrati. Poco dopo senza motivo ci hanno detto di andarcene, hanno preso Ian e lo hanno spinto fuori in malo modo…».
Il loro comportamento, a detta dei due ragazzi, era giustificato dallo stato di ebbrezza, tanto da essere stati allontanati: «Dicevano che avevamo dato fastidio a una ragazza ma non è vero, avevamo scambiato sì e no una parola. A ogni modo eravamo alticci, non ci metta nei guai più di così». Usciti dal locale, la bravata: «Ian era rimasto male e si era innervosito perché era caduto a terra dopo lo spintone, ci sembrava un’ingiustizia. Tornando a piedi verso l’albergo abbiamo visto le bandiere appese una dopo l’altra. Sembrava un hotel, non so. Era tardi, non c’era nessuno…. Ne ho staccata una senza neanche pensarci troppo, avevo in testa una piccola vendetta». Sono stati fermati poco dopo e il video che ha fatto il giro del mondo.
Da giorno del fermo, la prigione: «Da quel giorno siamo in cella. Abbiamo sete e fame, ma ce lo siamo meritato, e adesso vogliamo solo tornare a casa». I ragazzi hanno poi ribadito di essere pentiti: «Bere fa fare delle cose stupide. Amiamo la Thailandia, non sapevo dell’importanza che ha per loro la bandiera».