In Spagna l’industria del carbone è in crisi forte crisi, tanto che a giugno 2016, la Commissione europea è dovuta intervenire approvando aiuti per oltre due miliardi di euro per coprire i costi della chiusura, prevista per la fine del 2018, di 26 miniere, allo scopo di alleggerire l’impatto sociale e ambientale.
Nel corso degli ultimi anni diversi fattori hanno messo in crisi l’industria del carbone: soprattutto la riduzione dei contributi da parte del governo spagnolo (passata nel 2012 da 300 milioni di euro a 55 milioni di euro all’anno), la possibilità di importarlo a costo bassissimo da Africa e Russia, e le nuove energie alternative e rinnovabili. Se negli anni sessanta erano più di centomila i lavoratori nelle miniere di carbone in Spagna, oggi sono appena tremila.
David Ramos, tra il 24 e il 26 novembre 2016, si è recato in questi luoghi ormai quasi abbandonati e ne ha realizzato un reportage fotografico.
Abiti da lavoro abbandonati nella miniera Pozo Caldéron a Villablino. (David Ramos, Getty Images)
Pilar Mendoza, 86 anni, nella sua casa a Bustiello. Suo marito è morto in un incidente sul lavoro a 37 anni. (David Ramos, Getty Images)
La statua di santa Barbara all’entrata della miniera Pozo Ibarra, a Cinera. La miniera è stata chiusa nel 1998. (David Ramos, Getty Images)
Un ragazzo attraversa i binari della stazione Las Segadas a Entrepuentes. (David Ramos, Getty Images)
Isaac Rodriguez, 34 anni, a Caborana. Isaac lavorava nella miniera Pozo Santiago da quando aveva vent’anni. (David Ramos, Getty Images)
Gli uffici della miniera Pozo La Muerte a Pumarabule. (David Ramos, Getty Images)
Una donna passeggia accanto alle abitazioni dei minatori che lavoravano nella miniera Pozo Candin, chiusa nel 2012, a Langreo. (David Ramos, Getty Images)