Obama e Renzi, la cena con spot elettorale è fatta: l'Italia ricambia con i soldati
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Obama e Renzi, la cena con spot elettorale è fatta: l'Italia ricambia con i soldati

Il leader americano loda l'impegno per le riforme e sul Referendum. Nel menu: Ue, Libia e Siria. E poi il conto.

Rezni e Obama
Rezni e Obama
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19 Ottobre 2016 - 09.46


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La pubblicità, si sa, si paga. E il gran spot elettorale imbastito da Obama in favore di Renzi dovrà pur valere qualche ‘soldo’ diplomatico. Non sarà un caso se Obama nel suo discorso ha detto in italiano ben scandito: “Patti chiari e amicizia lunga”.

Dietro una cena pro-Renzi preparata da un’intervista-endorsment a Repubblica e una gran cassa mediatica in attesa dello State dinner, ci saranno forse i soldati inviati in Lettonia e la richiesta di un maggiore presenza in Libia? 

La Casa Bianca chiede da sempre all’Italia uno sforzo maggiore in Libia: “Bisogna sostenere Al Sarraj con azioni militari ed economiche”. Tradotto: vogliono i soldati. 

La cena. All’evento più esclusivo della capitale americana, allestito ieri sera sotto una tenda nel prato a Sud della Casa Bianca tra candelabri, cristalli e decorazioni floreali autunnali, Obama ha ricordato la sua visita al Colosseo nel marzo 2014, dicendo di aver pensato tra le rovine millenarie ‘che siamo sulla terra solo per un breve momento’. Secondo lui, “gli alti a bassi della politica, i successi e le delusioni sono cose che vanno via velocemente. Quel che importa alla fine sono le cose che abbiamo costruito, quelle che lasciamo dietro di noi, che restano dopo che siamo andati via. Come il poeta Virgilio ci ricordava, la fortuna premia gli audaci’, ha aggiunto Obama consapevole che ormai il suo tempo alla guida della prima economia al mondo e’ prossimo alla fine.
Parlando di Renzi, Obama ha scherzato: ‘Mi fa sentire vecchio, quando ero arrivato qui ero io il giovane, ora lo e’ lui. Rappresenta l’energia e l’ottimismo, la visione e i valori che possono portare l’Italia e l’Europa avanti. Come si dice in Italia, e’ buono come il pane”. Non e’ mancato un accenno alla campagna elettorale che vede fronteggiarsi duramente la candidata democratica Hillary Clinton e il rivale repubblicano Donald Trump. ‘A volte la campagna presidenziale sembra come l’Inferno di Dante”, ha dichiarato Obama.

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Il presidente del Consiglio ha ringraziato Obama, paragonandolo a un “maestro del Rinascimento” fiorentino che nella sua bottega crea con i suoi allievi capolavori alla prova del tempo. ‘Penso, caro Barack, che il tuo sia stato il servizio di un maestro del Rinascimento perche’ hai lavorato per dare a noi una opportunita’ e, nello spirito della bottega, provare a fare di meglio per le future generazioni’, ha spiegato Renzi.

Gli ospiti italiani alla Casa Bianca. “Non ti preoccupare come siamo vestiti, sono interessati solo agli abiti delle signore”, ha subito scherzato Obama salutando Renzi. Un parterre con molta cultura, anche giovane, come il rapper Frank Ocean, ma anche sport come l’olimpionica Bebe Vio, rammaricata per non aver strappato per la timidezza un selfie con Obama, il premio Oscar Paolo Sorrentino e l’ex campione Gp Mario Andretti. John Elkann, con la moglie Lavinia, rappresenta il legame forte che anche a livello economico unisce Usa e Italia come il Ceo di Estee Lauder Fabrizio Freda. Mentre la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, simbolo della visione comune che Obama e Renzi dicono di condividere verso i migranti, ha sfruttato il pranzo al Dipartimento di Stato e poi la cena per promuovere la bellezza di Lampedusa ed il valore dell’accoglienza.

Eleganza “made in Italy” per le first lady. Renzi e la moglie Agnese sono stati accolti dal presidente Obama e Michelle al portico nord della Casa Bianca. Obama e Renzi indossavano lo smoking nero, mentre le due first ladies hanno sfoggiato abiti di grande eleganza: Michelle Obama un Versace oro rosato in cotta di maglia, Agnese un abito lungo di Scervino a spalle scoperte lavorato in argento con stola grigio più scuro. All’ingresso nella Casa Bianca ha risuonato un intermezzo della Cavalleria rusticana, poi i quattro, passando dalla yellow Oval della residenza privata, sono scesi nel gran foyer salutando i giornalisti per poi entrare nella blu room al suono di Hail America.

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Benigni: “Grande ammirazione per gli Obama” – Alla Casa Bianca è arrivato anche Roberto Benigni insieme alla moglie Nicoletta Braschi in rosso: “Sono qui perché ho una grande ammirazione per gli Obama, due persone straordinarie e irripetibili”, ha spiegato. Poi, al termine della cena, la battuta ai giornalisti: a Barack Obama ho detto di “fermare Renzi”, a Michelle ho consigliato il cavolo nero per il suo orto alla Casa Bianca. “E’ stata una cosa bellissima, ci siamo parlati, abbracciati, scambiati emozioni”, ha ammesso Benigni, sottolineando tra le sensazioni più forti quella di “stare di fronte a due persone irripetibili, straordinarie: ci si sente contemporanei di qualcuno”.

Futuro Ue, Libia e Siria nel menu. Barack Obama tifa apertamente e spudoratamente per l’amico Matteo Renzi in vista del referendum: “Sta facendo le riforme in Italia, a volte incontra resistenze e inerzie ma l’economia ha mostrato segni di crescita, anche se ha ancora tanta strada da fare”, ha detto il presidente americano alla Casa Bianca dopo il bilaterale tra i due leader. Il Sì al referendum del 4 dicembre può “aiutare l’Italia verso un’economia più vibrante” ma Renzi, ha proseguito Obama, “deve restare in politica” a prescindere dal risultato del voto poiché rappresenta “una nuova generazione di leader non solo in Italia ma in Ue e nel mondo”. “Non ci sarà nessun cataclisma se vince il No”, ha poi commentato Renzi.  Il presidente americano, ribadendo la sua gratitudine per la forte alleanza con l’Italia, ha anche rivolto un pensiero ad Amatrice e alla ricostruzione post-terremoto. 

Renzi ripaga ampiamente parlando degli Usa come “modello” per la crescita: “Penso – ha aggiunto – che l’Europa possa e debba fare di più. L’Italia considera l’esempio americano come il punto riferimento per questa battaglia”. Obama ha poi detto che “Matteo ha ragione quando dice che l’Italia ha mantenuto la sua parole rispetto all’Ue sulle riforme e l’Ue deve trovare il modo per crescere più rapidamente”. Renzi ha affermato di accettare le regole Ue “talvolta un po’ a malincuore. Vorremmo regole diverse ma finché non cambiano le rispettiamo”.

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Ma il conto va pagato con la politica estera. Libia, soldati in Lettonia,  Siria e lotta all’Isisì. Quella di “Mosul sarà una lotta difficile” ma “l’Isis sarà sconfitta”, ha detto Obama. “Mentre qualcuno sceglie l’odio e la cultura dell’intolleranza, noi vogliamo scommettere sulla libertà, sulla nostra identità e i nostri ideali”, ha ribattuto Renzi. Il presidente americano ha anche ringraziato l’Italia “per il suo ruolo chiave nella coalizione contro l’Isis”.

Migranti. La crisi dei migranti è sotto la lente anche dell’America: “Gli Stati uniti sono impegnati per risolvere l’emergenza. Noi stiamo lavorando molto in Libia per rafforzare il governo, così che possiamo investire e loro possono difendere i loro confini. Apprezziamo pienamente la generosità e gli impulsi umanitari mostrati dal popolo italiano con l’operazione Sofia, che ha salvato molte vite. Le nostre forze navali sono pronte ad assistere e ad aiutare. Se voi avete bisogno noi lavoreremo”.
E lancia un messaggio all’Europa: “L’Italia o la Grecia non possono essere lasciate sole a sostenere il fardello dell’immigrazione. Se c’è un’Unione europea bisogna essere uniti nel bene e nel male, bisogna condividere i benefici ma anche i costi”.
Pienamente d’accordo Renzi, secondo il quale “non possiamo continuare a lungo a farci carico da soli della Libia e dell’Africa, al Consiglio europeo porremmo con forza la questione”. E, pur ringraziando per la disponibilità americana, ribadisce: “La nostra posizione è sempre la stessa: l’Europa deve guardare con più convinzione all’Africa e non possiamo tutte le volte chiedere aiuto agli Stati Uniti senza fare prima la nostra parte. Siamo molto fieri di salvare la vita a tante persone, ma per evitare che il Mediterraneo sia un cimitero occorre bloccare le partenze con una strategia di lungo periodo e anche azioni immediate”.

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