Juncker a Gb: rispettare il voto popolare, niente negoziati segreti
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Juncker a Gb: rispettare il voto popolare, niente negoziati segreti

Cameron: "Lasciamo l'Ue, ma non le voltiamo le spalle"

Ue, Junker � fiducioso: non ci sar� la Brexit
Ue, Junker � fiducioso: non ci sar� la Brexit
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28 Giugno 2016 - 11.31


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“Bisogna rispettare il voto” del referendum ha detto Juncker e “bisogna trarre le conseguenze” e “vorrei che il Regno Unito chiarisse, non domani mattina, ma chiarisse la propria posizione”. Il presidente della Commissione in riunione plenaria ha sottolieato di non volere che “si affermasse l’idea di negoziati segreti a porte chiuse” con i rappresentanti di Londra tanto che, sottolinea, “ho vietato ai commissari di discutere con i rappresentanti del governo britannico”. “No notification, no negotiation” ha scandito. “Non è ammissibile che ora il governo britannico cerchi di avere contatti informali” con la Commissione: “Ho dato un ordine presidenziale da mufti ai miei direttori generali, di evitare ogni contatto” con i rappresentanti di Londra.

Cameron, lasciamo l’Ue ma non le voltiamo le spalle. “Voglio che sia un processo il più costruttivo possibile, con un risultato il più costruttivo possibile, perché lasciamo la Ue ma non voltiamo le spalle alla Ue, con questi Paesi siamo partner, amici, alleati, vogliamo il rapporto più stretto possibile in termini di commercio, cooperazione e sicurezza”, così ha parlato il premier dimissionario britannico entrando al vertice sulla Brexit.

Juncker a Farage: per lei è l’ultima volta in quest’aula. E il presidente della commissione europea ha attaccato il leader degli euroscettici inglesi Nigel Farage. “Sono sorpreso di vederla qui, è l’ultima volta che applaude in quest’aula”, ha detto Junker, rinunciando all’aplomb che lo ha sempre contraddistinto, all’uomo che più di tutti ha voluto e premuto per la Brexit. Sempre durante la sessione plenaria straordinaria del Parlamento Ue, riunito per discutere dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, Farage ha risposto stizzito: “Per ora non mi dimetto”, rilanciando invece la sua speranza “che i prossimi a dare l’addio siano i Paesi Bassi”.

Schulz: la Brexit de facto è già cominciata. Tutto il collegio dei Commissari è presente Alla riunione plenaria straordinaria del Parlamento europeo è presento tutto il collegio dei Commissari, c’è anche Lord Jonathan Hill, il britannico dimissionario. Il presidente Martin Schulz ha aperto i lavori, spiegando di essere “favorevole” alla sessione convocata con procedura senza precedenti nella storia dell’Ue. “Deploriamo la decisione” della Gran Bretagna “ma a tutti coloro che hanno lavorato con noi vogliamo dire che siamo legati umanamente e profondamente” ha detto Schulz ringraziando Hill, per aver sostenuto con forza la campagna per il Remain e per aver “fatto un lavoro eccellente”. A salutare il commissario britannico, una standing ovation del Parlamento europeo: “Le dimissioni di oggi dimostrano – ha aggiunto Schulz – che la procedura de facto è già cominciata”.

Pressing dei paesi Ue per l’uscita di Londra dall’Ue. E se Londra prende tempo e vorrebbe “voltare pagina” in tempi lunghi, dilatando il divorzio dall’Europa nei due anni previsti dal trattato, non sono della stessa opinione gli altri paesi dell’Ue -Francia, Germania e Italia in testa – che premono per una risoluzione veloce: “Non si perda tempo” perché l’incertezza rischia di danneggiare tutto l’apparato europeo.

Farage: ancora non mi dimetto. Ma Farage è di un’altra opinione sul “divorzio” della Gran Bretagna e vuole contrattare un Leave favorevole al suo paese – ipotesi che al momento appare remota:  “Se abbiamo vinto la guerra – ha detto il leader dell’Ukip – ora dobbiamo vincere la pace”. L’accordo per l’uscita dall’Ue, ha continuato, andrà negoziato “il prima possibile, per quanto mi riguarda. Ma facciamolo in un modo sensibile, amichevole, in maniera adulta”. E sulla possibilità di rimanere ancora due anni nell’Ue, ha aggiunto: “Spero che non ci vorrà così tanto tempo. Ma fin quando non ci si arriverà, al nuovo accordo britannico, naturalmente devo stare qui: guido la più grande delegazione britannica in questo Parlamento”.

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