Si chiama Mason Wells ed è un ragazzo di 19 anni che risulata nella lista delle 270 persone rimaste ferite ieri a Bruxelles durante gli attentati. La sua storia è particolare e ha fatto il giro del web perché è la terza volta nella sua vita che scampa a un attacco terroristico.
Ieri era a all’aeroporto di Zaventem, Bruxelles. Ma era anche a Boston, nel 2013, vicino al traguardo della maratona cui partecipava la madre e teatro dell’attentato che fece 3 morti e 264 feriti. E, se ciò non bastasse a fare di lui un perseguitato, si trovava a Parigi nel novembre scorso, nel giorno degli attacchi.
Wells uscì senza ferite dagli attentati di Boston e Parigi ma questa volta – ha spiegato il padre alla Abc News – ha riportato ferite da schegge, ustioni di secondo e terzo grado su viso e mani e la rottura di un tendine. “Lo so, è incredibile – ha aggiunto il padre -, ma vi dico di più. Mio figlio era a Parigi in quel tragico 13 novembre, che il mondo ricorda, anche se da un’altra parte della città”. Per i suoi genitori è “un miracolato”.
Negli ospedali a Bruxelles ci sono diversi cittadini americani ricoverati e Wells è uno dei tre missionari mormoni provenienti dallo Utah rimasti coinvolti negli attacchi di ieri. Gli altri due sono Richard Norby, ferito alla gamba, e Joseph Empey, che ha riportato diverse ferite al viso, alle mani e alle gambe.