Isis, tre esplosioni a Damasco: 60 morti

Lo Stato Islamico ha rivendicato gli attentati vicino al santuario sciita a sud della capitale siriana.

Isis, tre esplosioni a Damasco: 60 morti
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31 Gennaio 2016 - 18.13


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Sarebbero almeno 60 le persone morte e altre 110 quelle rimaste ferite in seguito ad una triplice esplosione avvenuta a Damasco. L’attentato si è verificato vicino al Sayyidah Zainab Shrine, a sud della capitale, luogo di pellegrinaggio sciita. Almeno 25 delle vittime sono miliziani sciiti, sia stranieri che siriani, fedeli al presidente Sashar al-Assad. Più della metà delle vittime sono civili.

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Una fonte del ministero degli Interni ha riferito che i terroristi hanno prima fatto esplodere un’autobomba vicino ad una stazione degli autobus: quando le persone si sono avvicinate per aiutare i feriti, due kamikaze si sono fatti saltare in aria.

Il gruppo Wilayat Dimashq dello Stato Islamico ha già rivendicato gli attentati. Il santuario fu già preso di mira nel febbraio del 2015, quando 4 persone morirono in due attacchi suicidi e altre 13 rimasero ferite vicino ad un checkpoint nello stesso quartiere. Nello stesso mese, un’esplosione su un bus sul quale viaggiavano pellegrini sciiti diretti al mausoleo di Sayyida Zeinab provocò 9 morti. L’attentato fu poi rivendicato dal gruppo armato di al-Nusra.

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Damasco non accetterà due gruppi islamici ai colloqui. Il governo siriano ha fatto sapere che non accetterà mai la rimozione di due gruppi di combattenti islamici dalla lista delle organizzazioni terroristiche bandite dai colloqui sulla Siria in corso a Ginevra. Lo ha detto il ministro dell’informazione siriano Omar el Zoubi. Ahrar al-Sham e l’Esercito dell’Islam, hanno dato il loro consenso a partecipare ai colloqui sotto l’egida dell’Onu. Ahrar al Sham non fa parte della delegazione mandata a Ginevra, ma ha nominato come suo negoziatore Mohammed Alloush dell’Esercito dell’Islam. Mentre tutti i partecipanti ai colloqui sono d’accordo sull’esclusione dal negoziato dei qaedisti del Fronte al Nusra e dei jihadisti dell’Isis, su questi altri due movimenti non c’e’ una visione comune. Il regime di Damasco e Mosca li vogliono fuori, mentre le altre componenti che combattono contro il regime di Damasco sono d’accordo sulla loro partecipazione nonostante le divergenze ideologiche.

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