“Sul fronte esterno – ha affermato Hollande rivolgendosi alle forze dell’ordine nella storica sede della prefettura di Parigi – rispondiamo con le nostre forze armate che lottano al fianco dei nostri alleati contro la barbarie dell’Isis”. “Sul fronte interno – ha continuato – rispondiamo braccando i terroristi, smantellando le loro reti, prosciugando le loro fonti di finanziamento”. Ma anche “bloccando la loro propaganda di radicalizzazione”.
“Spesso la Francia ha dovuto combattere da sola. Ma ora tutte le capitali sono diventate consapevoli del pericolo” terrorista: lo ha detto il presidente francese, Francois Hollande, a un anno esatto dagli attentati contro la redazione di Charlie Hebdo.
Rivolgendosi alle forze dell’ordine nella sede della prefettura di Parigi, il presidente socialista ha riferito che nel corso degli ultimi 12 mesi 200 individui sospettati di voler raggiungere la Siria o l’Iraq per arruolarsi nella jihad sono state bloccate alle frontiere francesi. A “oltre 50 stranieri” è stato invece impedito l’accesso sul territorio.
Il capo dello Stato ha reso omaggio a polizia, gendarmi, teste di cuoio, nonché ai militari dell’operazione Sentinelle, scattata il 13 gennaio del 2015, subito dopo gli attentati, per proteggere diversi siti sensibili della Francia. Intanto, Parigi lavora a un testo di legge che verrà esaminato a febbraio in Consiglio dei ministri e che prevede maggiore flessibilità per le regole d’ingaggio armato della polizia e una estensione delle possibilità di ispezioni e perquisizioni anche di notte.