Si è acceso il dibattito alla Camera dei Comuni sui raid britannici in Siria: l’opposizione, dal Labour agli scozzesi dell’Snp, ha chiesto a David Cameron di scusarsi per aver definito “simpatizzanti dei terroristi” il leader laburista Jeremy Corbyn e coloro che si oppongono ai raid, ma il premier conservatore si è limitato a rispondere di rispettare “coloro che la pensando diversamente”. Reazioni di fuoco sul web fra i pacifisti e fra la base laburista.
Cameron aveva additato ieri Corbyn e i suoi fedelissimi come “simpatizzanti dei terroristi” dinnanzi al gruppo parlamentare dei Tory, facendo probabilmente riferimento alla storia giovanile dell’attuale leader del Labour di apertura al dialogo con la guerriglia nordirlandese fin dagli anni ’80. “Marchiare coloro che pensano di votare contro il Governo come ‘simpatizzanti dei terroristi’ mina la credibilità dell’ufficio del Primo Ministro e credo anche la serietà del dibattito che stiamo affrontando oggi”, ha replicato Corbyn alla Camera, dicendosi “felice” di offrire a Cameron la possibilità di “scusarsi” in aula. Poi il leader laburista ha fatto una pausa, ma il premier e’ rimasto zitto e seduto. Corbyn ha poi insistito nelle sua argomentazioni contro i raid, indicando come precedenti negativi le azioni militari “in Afghanistan, in Iraq, in Libia”. Puntare su “una soluzione politica” invece che sui bombardamenti in Siria, ha aggiunto, “non è pacifismo, ma questione di buonsenso”. Sulla stessa linea l’ex first minister scozzese Alex Salmond (Snp), che ha pure chiesto le scuse a Cameron sottolineando come non ci sia “alcun simpatizzante dei terroristi” fra le decine di deputati che hanno firmato la mozione anti-governativa sui raid. Dalle file del Partito Conservatore si è invece accusato Jeremy Corbyn di non aver risposto alla domanda se egli sia almeno favorevole ai bombardamenti britannici già in atto in Iraq “contro l’Isis” e “in difesa dei curdi”.
