“Dopo Parigi il G20 non sia solo un altro summit: le parole non bastano, è il momento di agire”. E’ il messaggio del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, in avvio dei lavori del G20 di Antalya in Turchia che varerà, tra l’altro, un documento ad hoc sul terrorismo.
La risposta che la comunità internazionale deve mettere in campo deve essere frutto di una strategia, non semplicemente di una reazione: la reazione ha prodotto disastri come la Libia, mentre noi abbiamo bisogno di una strategia, ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo, durante la cena del G20, sui temi della sicurezza.
Gli Usa stanno lavorando con la Francia per intensificare i raid aerei contro l’Isis in Siria e Iraq: lo ha detto a margine del G20 il consigliere di Barack Obama per la sicurezza nazionale, Ben Rhodes.
Obama-Putin. Stretta di mano all’inizio del vertice tra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ed il presidente russo Vladimir Putin, che successivamente hanno avuto un colloquio di circa trenta minuti: “Risolvere il conflitto in Siria è più che mai un imperativo alla luce degli attacchi di Parigi”, hanno concordato i due leader, secondo quanto riportato dalla Casa Bianca. I due leader hanno sottolineato i progressi diplomatici raggiunti a Vienna sulla Siria. Progressi che si sono tradotti nell’accordo del 14 novembre, i cui contenuti sono condivisi da Washington e Mosca: dalla necessità di un immediato cessate il fuoco a quella di una transizione politica che parta da una mediazione dell’Onu tra il regime di Damasco e i rappresentanti dell’opposizione. A margine dei lavori il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Ben Rhodes ha annunciato che gli Usa stanno lavorando con la Francia per intensificare i raid aerei contro l’Is in Siria e Iraq.
Renzi-Putin. “Spero che anche il G20 faccia fare un passo avanti in direzione di quanto fatto al tavolo di Vienna: c’è la necessità di un accordo ampio con protagonisti gli Usa assieme a Europa e Russia e con il coinvolgimento dei paesi arabi”. E’ il messaggio di Matteo Renzi al termine di un colloquio bilaterale con il presidente russo Putin al vertice del G20 di Antalya. “Il terrorismo – dice il premier – non si risolve con interventi limitati”. E per quanto riguarda le misure italiane aggiunge: “La legge di stabilità entra in Parlamento con un aumento degli stanziamenti per la sicurezza. Poi se il Parlamento vuole discutere per aumentarli ancora noi siamo disponibili. Ma il punto è che i fondi sono aumentati”.
Erdogan. La lotta al terrorismo riguarda anche gli “asset finanziari”, il contrasto alle risorse che lo sostengono, ha detto il presidente turco Recyp Erdogan nel discorso di apertura.Frenetico il lavoro per modificare la bozza delle conclusioni del vertice con provvedimenti contro il terrorismo: rafforzare i controlli di frontiera e le misure di sicurezza in aviazione, congelare gli asset finanziari dei terroristi, sono alcuni dei punti aggiunti.
Merkel. “Stiamo dando un segnale determinato qui al vertice del G20 secondo cui siamo più forti di qualunque forma di terrorismo”. Così Angela Merkel, da Antalya, è tornata sull’emergenza terrorismo. La priorità va data ora al determinare chi sono gli attentatori e i loro complici, ha sottolineato. “Questo lo dobbiamo alle vittime ed ai loro parenti. Ma lo dobbiamo anche alle tante vittime innocenti che fuggono da guerre e terrorismo”. La cancelliera, ha annunciato la Bild, assisterà con i suoi ministri all’amichevole Germania-Olanda in programma martedì ad Hanover, dopo l’attacco dell’Is durante la partita tra Francia e Germania.
Crisi rifugiati. “Chiediamo a tutti gli stati di contribuire alla soluzione della crisi dei rifugiati, e condividere il peso per ciò che ne consegue, compreso il riallocamento dei rifugiati”, si legge nella bozza del comunicato di conclusione del G20. “L’entità della crisi dei rifugiati – continua la bozza di comunicato – è di scala globale con pesanti conseguenze politiche, sociali ed economiche. C’è bisogno di una risposta coordinata e comprensiva per affrontare la crisi come pure le sue conseguenze di lungo termine”. Nella bozza il G20 chiede inoltre che tutti i paesi si impegnino in “altre forme di intervento umanitario, compresi sforzi perché i rifugiati abbiano accesso a istruzione, servizi e opportunità di benessere”.
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