Il Parlamento catalano approva il processo d'indipendenza
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Il Parlamento catalano approva il processo d'indipendenza

Sancito l'avvio entro un mese del processo destinato alla proclamazione di uno Stato catalano indipendente: 72 i voti favorevoli e 63 i contrari su un totale di 135.

Il Parlamento catalano approva il processo d'indipendenza
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9 Novembre 2015 - 15.57


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Il Parlamento regionale della Catalogna verso la proclamazione di uno Stato catalano indipendente, con 72 i voti favorevoli e 63 i contrari su un totale di 135, al termine di un dibattito appassionato ha sancito l’avvio di un processo di secessione da Madrid.

I primi passi consisteranno nell’adozione delle leggi costituenti e nella creazione di nuovi sistemi di finanza pubblica e di assistenza sociale. La nuova entità, che dovrà assumere la forma di una Repubblica e “non si assoggetterà alle decisioni del Regno di Spagna”, nascerà entro il 2017. Due le formazioni che hanno promosso l’iniziativa, peraltro preannunciata da tempo dal leader indipendentista Artur Mas, che per tale motivo è stato rinviato a giudizio per disobbedienza civile: Junts pel Sì (Uniti per il Sì; ndr), coalizione di quattro partiti di matrice centrista (tra i quali primeggia Convergenza Democratica della Catalogna, guidata dallo stesso Mas) che ha anche l’appoggio di numerosi gruppi della società civile, e i radicali del Cup, la Candidatura di Unita’ Popolare. Grazie ai 62 e ai dieci seggi conquistati rispettivamente nelle elezioni locali del 27 settembre scorso, dispongono della maggioranza relativa sebbene, avendo raccolto il 47,8 per cento delle preferenze valide, non abbiano conquistato quella assoluta.

Ma il premier spagnolo, il conservatore Mariano Rajoy, nei giorni scorsi aveva ribadito a più riprese la volontà di fermare l’eventuale secessione catalana con tutti i mezzi, a cominciare da un ricorso alla Corte Costituzionale di Madrid che molto probabilmente sarà depositato a metà settimana. Nel testo della risoluzione adottata oggi, tuttavia, si afferma esplicitamente che le pronunce di quest’ultima non saranno piu’ rispettate, ivi compreso il probabile rigetto del provvedimento che da’ il via alla separazione. “Non riusciranno a fermarci caricando i tribunali con l’artiglieria legalista”, ha ammonito in aula Raul Romeva, portavoce di Junts pel Sì.
“L’indipendenza risponde a un’esigenza democratica e a un’urgenza sociale, perché punta essenzialmente a difendere i diritti delle persone affinché possano vivere meglio”.

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