Non ci sono quasi più dubbi sul fatto che a far esplodere in aria l’aereo russo sabato scorso in Egitto siano stati i jihadisti del sedicente Stato Islamico (Is). Proprio miliaziani del gruppo di Raqqa, in Siria, e miliziani della ‘Provincia del Sinai’, la cellula egiziana del gruppo, si sono vantati dell’abbattimento in conversazioni telefoniche intercettate. A morire sono state 224 perosne.
L’emittente Nbc, citando come fonti ufficiali americani, riporta: “Stavano chiaramente celebrando”. Nella conversazione ci si vantava dell’abbattimento dell’aereo spiegando come era stato possibile farlo precipitare.
Prima dello schianto del jet russo, l’intelligence americana aveva intercettato un messaggio della cellula egiziana del Sinai che avvertiva che “qualcosa di grande” sarebbe accaduto “nella zona”.
L’Egitto lamenta fuga di notizie sull’ipotesi di schianto. Intanto le autorità egiziane denunciano la fuga di notizie e le varie ipotesi circolate sui media sullo schianto dell’aereo russo in Sinai. “Non abbiamo ricevuto al momento alcuna informazione al riguardo e avremmo preferito che le informazioni tecniche fossero state comunicate direttamente a noi invece di essere riferite ai media”. Lo ha detto il ministro Sameh Shoukri sottolineando che il suo Paese “prende seriamente in considerazione la preoccupazione di alcuni Paesi dopo la sciagura” e che “l’Egitto ha rinforzato la sicurezza”.