Staffan De Mistura, inviato speciale dell’Onu per la Siria, parla in un’intervista sulla questione siriana:
“L’ondata migratoria dei siriani in fuga dal loro Paese e, ora, l’intervento armato della Russia, spezzano, sia pure in modo doloroso e alquanto rischioso, lo stallo nella guerra civile in Siria: quel clima di attesa che ha portato a una sorta di cronicizzazione dei massacri quotidiani. Si apre uno spiraglio per la ripresa dell’azione politica e diplomatica. E’ sempre una situazione difficilissima, sia chiaro, ma la filosofia di chi fa il mio mestiere e’ che ogni crisi offre qualche opportunita’”.
E sull’incontro Obama-Putin: “Quello che stato detto di quel summit rispecchia la necessita’, per ognuno, di mostrare fermezza a sostegno delle sue posizioni. Sulla base delle informazioni che ho, posso dire che il colloquio è stato utile e costruttivo molto piu’ di quanto non si creda”. Il diplomatico ha sottolineato che “crisi come questa non si risolvono mai solo sul piano militare. In parallelo deve partire un processo politico per cercare di individuare nuove formule di ‘governance’. Questo lo sanno tutti: se si vuole evitare un’altra Libia vanno trovati meccanismi inclusivi tra le varie componenti della societa’, le istituzioni, lo Stato” nel quadro delle due risoluzioni Onu che autorizzano ad intervenire contro il terrorismo. “Non discuto – ha precisato – il merito delle operazioni militari: ne’ di quelle americane, né di quelle russe. Ma ribadisco che l’Onu autorizza solo gli attacchi contro l’Isis, Al Qaeda e Al Nusra”.
“L’avvio di un processo politico inclusivo a Damasco – conclude De Mistura – è assolutamente indispensabile: se ne rendono ormai conto tutti gli attori responsabili di questa vicenda”.