Francesco a Cuba: mondo assetato di pace

Si tratta del viaggio apostolico più lungo del pontificato di Bergoglio. Forse incontrerà anche Fidel Castro

Francesco a Cuba: mondo assetato di pace
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19 Settembre 2015 - 23.10


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Papa Francesco è arrivato a Cuba. L’aereo con a bordo il Pontefice è atterrato all’aeroporto internazionale della capitale L’Avana intorno alle 16 ora locale, le 22 italiane. «Credo che oggi il mondo sia assetato di pace», aveva detto Papa Francesco ai giornalisti durante il volo, ricordando «le guerre, i migranti, l’ondata migratoria di persone che fuggono dalle guerre, che fuggono dalla morte».

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Per Francesco sarà un lungo viaggio, che lo porterà in tre città dell’isola e poi negli Usa. Sceso dall’aereo, Bergoglio ha salutato con una stretta di mano il presidente Raul Castro e ha abbracciato i bambini accorsi alla scaletta. C’era anche l’arcivescovo di San Cristobal dell’Avana Jaime Lucas Ortega y Alamino. Poi il saluto solenne del banda e dei cannoni. Il governo e il popolo cubano «lo accolgono con profondo affetto, rispetto e ospitalità», ha detto Castro.

«Sentimenti di speciale considerazione e rispetto» sono stati indirizzati a Fidel Castro da Papa Francesco, come primo atto della visita. Il saluto al lider maximo, Bergoglio lo ha pronunciato al suo arrivo , nel discorso all’aeroporto, in riposta al benvenuto di Raul Castro, al quale ha chiesto di trasmettere «a Suo fratello Fidel» questo attestato di stima. «Vorrei inoltre – ha aggiunto – che il mio saluto giungesse in modo particolare a tutte quelle persone che, per diversi motivi, non potrò incontrare e a tutti i cubani dispersi nel mondo». Il Papa, dopo questo primo accenno ai detenuti e ai perseguitati, ha detto che spera che «La Chiesa continui ad accompagnare e incoraggiare il popolo cubano nelle sue speranze e nelle sue preoccupazioni con libertà e con i mezzi e gli spazi necessari per far giungere l’annuncio del Regno fino alle periferie esistenziali della società». Il Papa ha citato anche il padre dell’indipendenza cubana, José Martì, per spiegare con le sue parole che la vittoria che la Santa Sede auspica per Cuba è «sul sistema, morto per sempre, di dinastia e di gruppo». L’auspicio di Francesco è che si realizzi un superamento delle chiusure di ogni tipo che penalizzano i cubani: quelle ideologiche e di apparato che hanno a lungo caratterizzato il regime comunista, e quelle economiche (ed ugualmente ideologiche) imposte dall’esterno con l’embargo. Raul da parte sua aveva detto: «L’embargo che provoca tante sofferenze alle famiglie cubane è crudele, immorale e illegale e deve cessare». Nel suo discorso, il presidente cubano si è anche dilungato su aspetti politici: «Il territorio che occupa la base navale di Guantanamo deve essere restituito a Cuba e altre questioni devono essere risolte», ha annotato. Ha poi chiesto il disarmo, a cominciare da quello nucleare.

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Sulla normalizzazione dei rapporti tra Usa e Cuba il Papa incoraggia «i responsabili politici a proseguire su questo cammino e a sviluppare tutte le potenzialità», come servizio «a favore della pace e del benessere dei loro popoli, di tutta l’America, e come esempio di riconciliazione per il mondo intero». «Da alcuni mesi – ha detto il Papa -, siamo testimoni di un avvenimento che ci riempie di speranza: il processo di normalizzazione delle relazioni tra due popoli, dopo anni di allontanamento», ha detto. La normalizzazione dei rapporti tra gli Stati Uniti e Cuba deve essere «esempio di riconciliazione per il mondo intero in questa terza guerra mondiale a pezzi che stiamo vivendo».

Esplora il significato del termine: In occasione del viaggio del Papa all’Avana e nelle altre due città della visita, Holguin e Santiago, le autorità cubane avrebbero portato a termine «un’operazione di pulizia sociale» spostando dalle strade, e «internando», mendicanti, malati mentali, persone indifese e senza casa: a denunciarlo sono fonti della dissidenza. L’obiettivo è quello di tenere queste persone fuori dalla vista di pellegrini, stampa straniera e altri visitanti, ha precisato in una nota la Commissione cubana dei diritti umani e riconciliazione nazionale (Ccdhrn). Anche l’Unione patriottica di Cuba (Unpacu) ha tramite il suo leader, José Daniel Ferrer, fatto circolare una nota nella quale denuncia arresti arbitrari di oppositori pacifici.In occasione del viaggio del Papa all’Avana e nelle altre due città della visita, Holguin e Santiago, le autorità cubane avrebbero portato a termine «un’operazione di pulizia sociale» spostando dalle strade, e «internando», mendicanti, malati mentali, persone indifese e senza casa: a denunciarlo sono fonti della dissidenza. L’obiettivo è quello di tenere queste persone fuori dalla vista di pellegrini, stampa straniera e altri visitanti, ha precisato in una nota la Commissione cubana dei diritti umani e riconciliazione nazionale (Ccdhrn). Anche l’Unione patriottica di Cuba (Unpacu) ha tramite il suo leader, José Daniel Ferrer, fatto circolare una nota nella quale denuncia arresti arbitrari di oppositori pacifici.

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