Ucraina contro Berlusconi. Kiev condanna la visita a Putin in Crimea
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Ucraina contro Berlusconi. Kiev condanna la visita a Putin in Crimea

Criticato il viaggio dell'11 settembre. L'accusa è di essere stato in visita in una zona occupata dai russi.

Ucraina contro Berlusconi. Kiev condanna la visita a Putin in Crimea
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14 Settembre 2015 - 22.08


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Non è piaciuta a Kiev l’ultima visita di Silvio Berlusconi all’ “amico Putin”, che ha espresso una formale “condanna”. La pietra dello scandalo secondo gli ucraini starebbe nel fatto che Berlusconi ha visitato la Crimea. Al centro della crisi russo-ucraina. Il Ministro degli esteri ha duramente condannato la visita di sabato e venerdì scorsi perchè violerebbe le norme ucraine sull’ingresso nel “territorio temporaneamente occupato” dai russi e “contraddice anche la politica Ue” sulla penisola.

“Questa visita nella Crimea occupata – si legge sul sito del ministero degli esteri – è un nuovo tentativo della Federazione russa di legittimare a qualsiasi prezzo l’occupazione illegale e una manifestazione di mancanza di rispetto della sovranita’ statale dell’Ucraina”.
I media russi, infatti, hanno dato ampio spazio alla visita del leader azzurro in Crimea. Quella del capo di Forza Italia è la prima visita di un ex premier europeo nella penisola sul Mar Nero dopo l’annessione da parte di Mosca che ha fatto scattare il primo pacchetto di sanzioni occidentali contro la Russia e creato un clima da nuova guerra fredda.

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Tra i precedenti quello del segretario del Carroccio Matteo Salvini, lo scorso ottobre, e, in luglio, una decina di parlamentari francesi, guidati dall’ex ministro dei trasporti Thierry Mariani. Questi sono finiti poi nella blacklist di Kiev che li ha banditi dall’Ucraina per tre anni.

Il conflitto in Ucraina ha causato quasi 8.000 morti, secondo i dati delle Nazioni Unite. Da due settimane è in corso un cessate-il-fuoco. Si attende a inizio ottobre un vertice fra Russia, Ucraina, Germania e Francia. Lo scorso giugno, l’Ue aveva già prolungato le pesanti sanzioni economiche contro aziende ed interi settori economici russi, sino a febbraio 2016. Questa decisione sarà nuovamente valutata a fine anno per stabilire un’eventuale proroga o, al contrario, un alleggerimento, alla luce dei progressi del processo di pacificazione previsto dagli accordi di Minsk.

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