Crimini di guerra di Kiev: il Donbass si appella all’Onu

Le repubbliche di Donesk e Lugansk chiedono alle Nazioni Unite di istituire un tribunale internazionale: dicono di avere le prove dei crimini di guerra commessi dalle truppe di Kiev

Crimini di guerra di Kiev: il Donbass si appella all’Onu
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10 Luglio 2015 - 17.20


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I capi delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk nell’ Ucraina orientale hanno chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di istituire un tribunale internazionale per indagare e perseguire i responsabili della guerra civile in Donbass. “Le repubbliche popolari di Donetsk (DNR) e Lugansk (LNR) si rivolgono al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e fanno appello perché venga istituito un tribunale internazionale per il perseguimento legale dei responsabili di violazioni del diritto internazionale umanitario e di crimini contro l’umanità” : questo è il testo del documento da Aleksandr Zakharchenko, leader della DNR, Igor Plotnitsky, capo della LNR in una conferenza stampa congiunta.

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I capi delle repubbliche non riconosciute chiedono inoltre ai leader di Russia, Stati Uniti, Cina, Gran Bretagna e Francia a prendere in considerazione tale proposta nella prossima sessione del Consiglio di sicurezza. “Ci aspettando una risposta al più presto “, ha detto Plotnitsky mentre Zakharchenko ha aggiunto che l’operazione di Kiev nel Donbass costituisce “una violazione diretta della Convenzione di Ginevra, ma non una sola morte sarà dimenticata ,i responsabili della morte di donne e bambini e di ogni perdita umana che ha avuto luogo saranno chiamati a renderne conto. Cari soldati ucraini, non crediate che venire a Donbass significhi arrivare nel Paese delle Meraviglie, quello che farete sarà fatto a voi , se ucciderere, stuprerete, torturerete la stessa calamità si abbatterà sulle vostre case e andremmo verso la fine del mondo “. ha concluso.

L’operazione militare in Ucraina orientale è iniziata nella primavera dello scorso anno dopo che i residenti delle regioni di Donetsk e Lugansk rifiutarono di riconoscere il governo imposto a Kiev dopo un colpo di Stato. Il 12 febbraio scorso, a Minsk, i negoziati di pace tra le due parti hanno portato ad un secondo accordo di cessate il fuoco dopo che il primo, firmato nell’ estate dell’anno scorso, era stato violato praticamente subito. Anche il cessate attuale viene violato con una certa frequenza e le repubbliche di Donetsk e Lugansk così come le autorità di Kiev parlano di continui bombardamenti puntando ognuna il dito contro l’altra parte.

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Zakharchenko però sostiene anche che gli uffici dei procuratori di entrambe le repubbliche hanno raccolto numerose prove di crimini di guerra commessi dalle truppe di Kiev: “C’è un notevole volume di prove circa il coinvolgimento della Guardia nazionale ucraina in torture e uccisioni di civili, nei territori occupati dalle truppe ucraina sono state trovate decine di fosse comuni “. DNR e LNR avrebbero anche prova del fatto che le truppe ucraine avrebbero usato armi proibite dalle convenzioni internazionali, tra cui bombe a grappolo ed ordigni al fosforo.

Dall’inizio di quest’anno secondo le stime 1.212 civili, tra cui 25 bambini, sono morti in nuovi bombardamenti, e le statisiche di DNR e LNR dicono che dall’inizio del conflitto 3.684 civili sono stati uccisi in entrambe le repubbliche, e fra di essi c’erano 522 donne e 65 bambini. Ancora, le cifre delle Nazioni Unite affermano che dall’aprile dello scorso anno al maggio scorso ci sono stati 6.417 morti nel conflitto La guerra ha colpito circa 5 milioni di persone, di cui circa 1,2 milioni oggi sono profughi.

Nel corso dei 15 mesi di conflitto 4.868 edifici e abitazioni private sono state distrutte, tra cui 63 ospedali, 150 scuole e 135 asili. Inoltre, 1.616 installazioni di infrastrutture sono state danneggiate o messe completamente fuori uso e si tratta di fabbriche, miniere, centrali elettriche e condotte d’acqua.
Ma queste statistiche sono molto caute,e i danni reali potrebbero essere molto più alti.

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La situazione in Donbass è da tempo in uno stato di catastrofe umanitaria, aggravata dal blocco economico stabilito da Kiev contro le repubbliche ribelli. Il ministero russo per le emergenze continua l’invio di aiuti umanitari su base regolare : finora sono giunti 31 convogli che hanno consegnato oltre 39mila tonnellate di cibo, rifornimenti, medicine e le attrezzature necessarie per ripristinare la vita normale nella regione.

Fonte: Agenzie

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