Ucraina: adesso Kiev vuole la guerra
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Ucraina: adesso Kiev vuole la guerra

Il capo del Comitato della sicurezza dice che la decisione è <br>stata già presa ma i filorussi rispondono di essere pronti: adesso la Nato vuole incontrare Lavrov.

Ucraina: adesso Kiev vuole la guerra
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25 Gennaio 2015 - 23.14


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Kiev è pronta a imporre la legge marziale nel sud-
est dell’Ucraina e a dichiarare guerra alla Russia sono

dichiarazioni di Sergei Pashinsky, che presiede il

Comitato parlamentare per la sicurezza nazionale e la difesa.

Secondo il deputato, la decisione era già stata presa, ma

poi ” è stata rinviata per motivi finanziari”. Nel frattempo i

filorussi dell’Est rispondono dicendosi pronti a combattere su

tre fronti.

Forse quella di far rimbombare i tamburi di guerra

è soltanto una tattica, il presidente dell’Istituto strategia

nazionale russo , Mikhail Remizov dice che “non si dovrebbe

prendere troppo sul serio tali dichiarazioni, i deputati ucraini

in primo luogo vogliono comportarsi da “falchi” mntre i loro

leaders sono costretti a fare concessioni tattiche. Per l’Ucraina

Notizie dai Balcani Lunedi 26 Gennaio

e le sue forze armate la dichiarazione di una legge marziale

o guerra non migliorerà l condizioni operativ e e tecniche,

mentre una a dichiarazione di guerra giocherebbe certo un

ruolo negativo perché consentirebbe all’altra parte di agire a

mani libere. Pertanto, per Kiev, è megliocontinua a manovrare

tatticamente finchè sarà necessario”. Secondo l’esperto,

l’ipocrisia è molto più redditizia per l’Ucraina che un’ipotesi

di guerra”Questa è una tendenza comune, nel mondo di oggi

si combattono molte guerre ma in modo diverso, la guerra nel

senso tradizionale del termine non esiste più”.

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Questi toni belligeranti, assieme alla ripresa dei

bombardamenti sui civili però preoccupano anche la NATO: il segretario generale Jens Stoltenberg fa sapere di essere pronto a incontrare il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov fra pochi giorni a Monaco di Baviera.In un’intervista,

Stoltenberg ha sorvolato sulla nuova aggressività e sui

bombardamenti di Kiev e invece ha descritto un “aumento

sostanziale di attrezzature pesanti russe” nell’area del

Donesk.

“Parliamo di carri armati, veicoli armati, artiglieria,

sistemi di difesa aerea avanzati”, ha dichiarato Stoltenberg

durante una visita in Kosovo, dove la NATO ha circa 5.000

soldati in una forza di pace. Stoltenberg aggiunge che suoi

capi militari adesso dovrebbero ristabilire i contatti con i loro

omologhi russi, dopo mesi di tensione. “Posso confermare

quello che Lavrov ha dichiarato pochi giorni fa, ovvero che

siamo pronti a incontrarsi a margine della conferenza di

Monaco di Baviera”, ha aggiunto, riferendosi alla conferenza

annuale sulla sicurezza di Monaco di Baviera in rogramma dal

6 all’ 8 febbraio.

Anche i separatisti della repubblica di Donesk si calano

nel nuovo clima di minacce: «Da parte nostra non ci saranno

più tentativi di parlare di tregua», ha detto il lodo leader, Aleksandar Zakharcenko dopo la presa dell’aeroporto di Notizie dai Balcani Lunedi 26 Gennaio

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Donetsk da parte dei ribelli. Il “presidente” separatista ha

quindi aggiunto che i suoi uomini intendono «andare avanti»

nell’offensiva «fino ai confini della regione di Donetsk” ma

ma anche ha anche avvertito che “se ci sarà una minaccia

anche da altre parti essa sarà liquidata, Kiev non si rende

conto che siamo in grado di attaccare contemporaneamente su

tre direzioni».

Zakharcenko, si dice pronto a proseguire solo con il

presidente ucraino Petro Poroshenko le trattative per risolvere

il conflitto nel Donbass. e sostiene di non vedere «più il senso

di continuare i colloqui nel formato del gruppo di contatto di

Minsk nella stessa composizione. Parleremo quando arriverà

Poroshenko. Qui siamo di fronte ad un’ offensiva di Kiev, di

quali negoziati parliamo?».Nelle ultime 24 ore nella regione di

Donetsk sono stati uccisi 16 civili e altri 18 sono rimasti feriti,

mentre tra le file dei miliziani separatisti si contano 24 morti

e 30 feriti. Lo ha detto un rappresentante del ministero della

Difesa dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Eduard Basurin. Ieri a Majupol è stato di 30 morti e 93 feriti

il bilancio delle vittime del lancio di missili “Grad”, durante

un’offensiva dei separatisti.

A Mosca, aprendo una riunione del Consiglio di sicurezza

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nazionale, il presidente Vladimir Putin ha accusato Kiev

non solo di non aver fornito una risposta chiara alla proposta

russa, ma di aver «dato un ordine ufficiale di cominciare

un’azione militare su larga scala virtualmente sull’intero

perimetro della linea di contatto. La responsabilità per

l’aggravamento del conflitto nell’est ucraino e per la morte

dei civili ricade su coloro che danno gli ordini criminali di

usare l’artiglieria e l’aviazione indiscriminatamente su zone

densamente abitate, ha aggiunto.

Alla guerra guerreggiata infine se ne affianca

anche una commerciale: le autorità ucraine tendono a

mantenere le marche di vini di Crimea “Massandra”, “New

Notizie dai Balcani Lunedi 26 Gennaio

Light” e “Magarach” come la proprietà nazionale, a dirlo

sono ,funzionari del ministero delle Politiche Agrarie e

Alimentari.

“Oggi, esiste un progetto del ministero dell’Agricoltura per

registrare nuovamente questi marchi a Kiev come ucraini

originali. Questa è una questione d’onore”, ha detto il capo del

ministero, commentando la necessità di risolvere i problemi

di ex imprese statali ucraine sul territorio della Crimea “. La

storia della vinificazione in Crimea conta centinaia di anni le

le cantine del “Massandra” frono fondate dal l principe Lev

Golitsyn nel 1894. L’enoteca della cantina contiene circa un

milione di bottiglie.

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