Si è aperto stamattina a Newport, in Galles, il vertice summit della Nato. Il segretario generale dell’alleanza atlantica, Anders Fogh Rasmussen, arrivando a Celtic Manor, ha commentato, dicendo che quello che è cominciato “è un vertice cruciale in un momento cruciale” perché “le condizioni della sicurezza sono cambiate drammaticamente”.
Infatti sul tavolo dell’assemblea si tratteranno due temi caldi di politica estera: la crisi in Ucraina e l’avanza dell’Isis nelle regioni islamiche. La Nato, ha sottolineato Rasmussen, “non ha ricevuto alcuna richiesta di impegno” in Iraq, ma “sono sicuro che se il governo iracheno presentasse una richiesta di assistenza della Nato, gli alleati la valuterebbero seriamente”.
Sul rapporto spinoso tra la Nato e Mosca, il segretario generale non ha dubbi: le misure per rafforzare la capacità di risposta della Nato “rispettano il Trattato Nato-Russia” ed “è chiaro a tutti che è la Russia ad averne violato i fondamenti”. Secondo Rasmussen al momento “quello che conta è quello che davvero succede sul terreno” e dopo “il cosiddetto piano di pace” Putin-Proshenko, “purtroppo stiamo ancora assistendo il coinvolgimento della Russia nella destabilizzazione della situazione nell’est”.
Ha poi però aperto al dialogo con il governo russo: “Benché abbiamo sospeso ogni collaborazione pratica con la Russia, è aperto il canale di dialogo politico e diplomatico”.
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