Il Vaticano come mediatore tra il presidente venezuelano Nicolas Maduro e l’opposizione antichavista per mettere fine agli scontri che da settimane insaguinano il Paese. Potrebbe essere il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, ad avere questo ruolo, come annunciato dal ministro degli Esteri venezuelano, Elias Jaua.
In un’intervista televisiva, Jaua ha ricordato che il presidente Nicolas Maduro si è già detto disponibile a permettere la presenza di un “testimone di buona fede” in conversazioni con l’opposizione, dopo quasi due mesi di protesta antichavista che hanno provocato 39 morti e centinaia di feriti. Il governo di Caracas sarebbe disposto ad accettare Parolin perché “è un uomo che conosce la realtà del Venezuela e ha una visione obbiettiva”. Questo mediatore, ha sottolineato, potrebbe essere Parolin, che è stato nunzio a Caracas, ma anche il nunzio attuale, monsignor Aldo Giordano, o il gruppo di ministri degli Esteri della «troika» dell’Unasur (Brasile, Colombia, Ecuador) o «chiunque altro che sia proposto dall’opposizione, sempre che risulti una figura che assicuri migliori condizioni di dialogo”.