Da Edimburgo arriva un appello per il Papa Francesco: si faccia chiarezza sui casi di abusi sessuali commessi da sacerdoti e cardinali, che poi finiscono nel dimenticatoio grazie ad abili mosse di potere. A denunciarlo sono i tre preti e l’ex sacerdote che avevano smascherato gli abusi commessi dall’arcivescovo di St. Andrews ed Edimburgo, il cardinale Keith O’Brien. “La Chiesa è una macchina formidabile – confida uno di loro all’Observer – che riesce a coprire con un velo di fascino e diplomazia, casi come quello del Cardinale O’Brien, sminuito e procrastinato”.
Nel frattempo l’arcivescovo che dovrebbe succedere O’Brien, Leo Cushley, sostiene che qualsiasi indagine a riguardo debba essere ordinata da Roma, proprio per questo i quattro uomini hanno deciso di rivolgersi direttamente a Bergoglio. Soltanto il Vaticano può decidere e mentre il tempo passa i quattro uomini che hanno denunciato gli abusi parlano di un anno traumatico: accusati di cercare vendetta e riflettori e invitati in vari modi dalla Chiesa a mantenere il silenzio. L’unico provvedimento preso dal Vaticano è stato quello di ordinare ad O’Brien di intraprendere un periodo indeterminato di “preghiera e penitenza “.
I quattro uomini hanno inviato la lettera al Santo Padre, chiarendo specificatamente che dovrà essere consegnata al Papa in persona e a nessun altro, aggiungendo: “Se neanche Francesco parlerà delle vittime degli abusi, perché a farli è un cardinale, rimarremmo molto delusi”.
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