L’aria è sempre più pesante a Bangkok. La capitale thailandese è sotto l’assedio della polizia, oltre 15mila gli agenti e i soldati schierati in tutta la città, in vista della manifestazione dell’opposizione per costringere alle dimissioni il primo ministro, Yingluck Shinawatra. La protesta “Paralizza Bangkok” è già partita in mattina con l’occupazione dei principali incroci cittadini da parte dei manifestanti antigovernativi.
“Questo è il nostro golpe, il golpe del popolo. Non abbiamo bisogno dei militari, ma ci rivolgiamo a tutti i funzionari dell’amministrazione, compresi i militari e i poliziotti, perchè si giungano a noi”, ha dichiarato Suthep Thaugsauban, leader del Comitato Popolare per la Riforma Democratica (Pdrc). L’ex deputato dell’opposizione sta guidando una marcia di decine di migliaia di persone dalla base della protesta, sotto il monumento per la Democrazia a Bangkok ovest, verso il centro della capitale. Obiettivo, pacifico, è quello di paralizzare la capitale e creare il caos per costringere l’esercito a intervenire.
Il movimento, che da novembre ha messo in atto una serie di proteste di piazza contro la guida del Paese, ha costretto Yingluck a dimettersi e ad assumere l’interim in vista di elezioni anticipate al 2 febbraio. Ma l’obiettivo di Suthep e dei suoi seguaci è quello di boicottare e impedire il voto e chiedere che prima vengano messe in atto le riforme. L’intervento dell’esercito potrebbe essere immediato: dal 1932, le forze armate hanno organizzato 18 colpi di Stato e considerano la difesa della monarchia il loro compito principale.
[GotoHome_Torna alla Home]