Buldozer e ingiustizia aldilà del muro

Israele abbatte una casa del patriarcato latino a Gerusalemme. Un atto di vandalismo contrario alle leggi internazionali, ha tuonato il presule Fouad Twal.

Buldozer e ingiustizia aldilà del muro
Preroll AMP

Desk2 Modifica articolo

6 Novembre 2013 - 10.35


ATF AMP
di Abuna Mario

“Sono arrivati alle 5 di mattina. Ci hanno costretti ad uscire dalla nostra casa. Ci hanno tolto i cellulari e ci hanno impedito di avvertire qualcuno. Siamo rimasti a guardare mentre i buldozer devastavano la casa”. Sono le parole della famiglia che abitava oramai da diversi anni nella casa di proprietà del Patriarcato Latino di Gerusalemme appena accanto al check point di Betlemme, distrutta qualche giorno fa dalla Municipalità di Gerusalemme.

Top Right AMP

Sono arrivati i soldati dell’esercito a “difendere” i buldozer mentre distrugevano tutto. Oggi insieme al Patriarca Fouad Twal, ai nostri vescovi, a tanti preti e tantissimi laici siamo stati a manifestare contro questa decisione ingiusta ed assurda. C’eramo anche i consoli generali di Italia e Belgio a supportare la nostra manifestazione.

Il Patriarca ha alzato la voce anche contro il metodo usato: “Pur sapendo benissimo che la casa era di nostra proprietà nessuno ci ha avvertito di questo gesto folle ed unilaterale. Questa volta non possiamo fare silenzio di fronte a questa ingiustizia”. Oggi ci siamo ritrovati insieme a tanti altri sacerdoti e rappresentanti delle varie chiese per dire il nostro “no” a questa politica di “pulizia”.

Dynamic 1 AMP

Tutta la zona di ulivi rimasta fuori dal muro è di proprietà dei cristiani. La presenza degli armeni e dei anglicani in supporto a quella massiccia del Patriarcato Latino mi ha fatto scoprire che anche loro hanno delle proprietà in quel luogo. Non sapevo che il muro di Betlemme passa preciso nel mezzo della terra degli armeni che hanno un pezzo di quà ed un altro di là dal muro. E non mi immaginavo che non avessero più rispetto nemmeno per la chiesa cattolica. Il Patriarca ha scritto una lettera di protesta al Ministro degli Interni israeliano. Non sappiamo se darà risposta e quale risposta darà, ma questa volta una risposta ci dovrà essere!

L’unica cosa che sappiamo è che anche oggi si è compiuta un altra grave ingiustizia. Giorno dopo giorno, casa dopo casa, mi domando: quanto potrà continuare? Potrà mai avere futuro uno stato costruito sull’ingiustizia, sulla falsità sulla menzogna e sulla disumanità? Non può avere futuro!

E allora dobbiamo trovare altre strade. Fino a quando ci saranno case da buttare giù ed altre da tirare su? Quanto potrà durare l’Occupazione? Non potrà durare in eterno perché la terra finirà ed allora che succederà? C’è bisogno di una riflessione seria dentro Israele altrimenti si prospettano tempi parecchio bui non soltanto per noi ma anche e soprattutto per loro.

Dynamic 1 AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version