Badie agli arresti, Mubarak libero?
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Badie agli arresti, Mubarak libero?

Arrestato il leader spirituale della Fratellanza, mentre si prospetta il rilascio dell’ex rais. I Fratelli Musulmani: “La prova che il golpe è legato al vecchio regime”.

Badie agli arresti, Mubarak libero?
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20 Agosto 2013 - 12.13


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Un leader che entra, uno che esce. Oggi l’Egitto vive una giornata particolare: l’arresto di Mohammed Badie, capo spirituale della Fratellanza Musulmana, e il probabile rilascio dell’ex rais Hosni Mubarak.

Due figure che rappresentano molto: i due ultimi regimi egiziani, una dittatura trentennale e un governo democraticamente eletto, ma dimostratosi incapace di tenere insieme le diverse anime del Paese e di offrire soluzioni concrete alla crisi.

Badie è stato arrestato ieri notte nella capitale insieme ad altri due leader del movimento islamista con l’accusa di incitamento alla violenza. Ricercato da tempo dalle forze di sicurezza egiziane, il suo nome si aggiunge alla lunga lista di membri della Fratellanza finiti dietro le sbarre e che dovranno presentarsi di fronte al tribunale il prossimo 25 agosto. Secondo la stampa egiziana, Badie è stato portato nel carcere di Torah, lo stesso in cui è ancora detenuto Mubarak e, forse, lo stesso Morsi.

Il pugno di ferro dell’esercito contro i Fratelli Musulmani ha toccato livelli senza precedenti, mentre il governo [i]ad interim[/i] parla da alcuni giorni di un possibile scioglimento del partito, che finirebbe per essere dichiarato illegale. Un atteggiamento molto simile a quello che l’ex rais Mubarak riservò al movimento islamista. E proprio l’ex presidente, secondo i suoi legali, dopo due anni di prigione potrebbe essere presto scarcerato questa settimana: una corte lo avrebbe scagionato dall’accusa di aver rubato denaro pubblico.

Le autorità egiziane non hanno confermato la notizia, ma non l’hanno smentita. Un suo eventuale rilascio potrebbe causare ulteriori disordini nelle piazze e le strade del Paese: l’ex rais è accusato di aver ordinato l’uccisione di oltre 900 manifestanti durante le proteste scoppiate nel gennaio 2011 e di aver tentato di soffocare con la violenza le manifestazioni popolari. Per questo era stato condannato all’ergastolo: se venisse liberato, ci si potrebbe facilmente attendere una reazione dalla base.

Non solo: da tempo la Fratellanza collega l’ex regime al più recente colpo di Stato militare. Se Mubarak sarà liberato, la campagna propagandistica islamista sarebbe in grado di dimostrare che l’obiettivo dell’esercito era quello di rimettere in piedi istituzioni, metodi e uomini della vecchia dittatura.

Sul piano internazionale, domani si incontreranno i ministri degli Esteri dell’Unione Europea per discutere della crisi egiziana, mentre l’amministrazione Obama sta ancora valutando la possibilità – per ora remota – di tagliare i fondi annuali al Cairo. Bruxelles ha in mente la stessa soluzione, un’opzione che priverebbe l’Egitto di circa 6,7 miliardi di dollari l’anno, in prestiti e finanziamenti. Nena News

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